Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  maggio 31 Giovedì calendario

Biografia di Giancarlo Abete

• Roma 26 agosto 1950. Presidente della Figc (Federazione italiana giuoco calcio, dall’aprile 2007). Dal marzo 2011 è anche vicepresidente Uefa; dal maggio 2011 è presidente nazionale Ucid (Unione cristiana imprenditori dirigenti).
• Fratello di Luigi, «A.be.t.e. è un cognome, ma continua a essere anche un acronimo: Azienda beneventana tipografica editoriale. Il nome lo inventò il padre Antonio (1905-1987) che dalla bassa Campania si trasferì a Roma. Lavorava al Poligrafico dello Stato e decise di mettersi in proprio. Comprò una fabbrica al Prenestino, giocò con il nome e con le origini e s’inventò il futuro della famiglia. I figli a scuola. Con quel furgoncino dell’Alfa Romeo che partiva da casa e faceva due tappe: la prima era piazza dei Cinquecento. Scendevano Luigi e Giancarlo per entrare dai gesuiti del “Massimo”. Poi la sorella Antonella continuava il viaggio per arrivare all’istituto Maria Adelaide. Dopo la scuola, Giancarlo si iscrisse a Economia e Commercio. La laurea e l’ingresso nell’azienda di famiglia. La fortuna era già arrivata attraverso un appalto: la A.be.t.e. stampò diciotto milioni di libricini che contenevano tutti i codici di avviamento postale» (Il Foglio). Già deputato dc, nel 1988 fu chiamato a capo del settore tecnico di Coverciano dall’allora presidente federale Antonio Matarrese. Nel novembre 1990 fu eletto presidente della Lega di C, nel 1997 divenne vicepresidente di Luciano Nizzola che, il 20 novembre 2000, sconfisse ai voti (62,28% contro il 37,24) senza però sedersi sulla poltrona più importante della Figc per lo sbarramento della Lega di A (era obbligatorio riscuotere almeno un terzo dei voti di ciascuna componente). «Così arriva il commissario e presidente Coni Gianni Petrucci. Nel 2001 viene eletto Franco Carraro e Abete ne diventa il “vice”, ma a dicembre del 2004 il sodalizio s’incrina. Abete si dimette e lancia la volata elettorale. La Lega di A, però, continua a sbarrargli il passo, mentre la Lega di C, l’Aic e gli allenatori sono dalla sua parte. Per scongiurare un nuovo commissariamento, Carraro e Abete stipulano un patto di mezza-legislatura» (Gianni Bondini).
• «Il 14 febbraio 2005 rivince Carraro, Abete è vicepresidente vicario con una promessa: presidente federale nel 2007. In mezzo c’è il tremendo e bellissimo 2006 con Luciano Moggi, il calcio caos e l’Italia campione del mondo. Il capo della delegazione azzurra made in Germany è Giancarlo. Per i nemici (e pure qualche amico) “eterno secondo e perdente di successo”. È la stagione dei tormenti e dell’estasi. Crolla tutto o quasi, Abete è - dirà poi - “spiazzato”. Ma resiste, passa la bufera, cambiano i commissari. Guido Rossi, Luca Pancalli. Poi l’ultima candidatura: sarà il nuovo presidente. È candidato unico. Non è una faccia nuova, dicono gli analisti di politica sportiva. Ma almeno è un uomo sulla cui onestà nessuno discute» (Germano Bovolenta).• «Il linguaggio è nemico di Abete. Sintesi una parolaccia. Ogni tanto tra una overdose di “finalizzazione”, di “non so se mi sono spiegato” (il suo intercalare preferito) o un eccesso di “tecnicalità”, Giancarlo è un poco criptico. E si smarrisce» (Malcom Pagani). 
• Durante il Gran Galà del calcio Aic (Associazione italiana calciatori) ha dichiarato che non si ricandiderà più come presidente della Figc al termine del mandato nel 2017.
• Sposato con Piera Righetti, due figlie (Marta e Veronica).