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 2012  maggio 31 Giovedì calendario

Biografia di Salvatore Niffoi

• Orani (Nuoro) 19 febbraio 1950. Scrittore. Tra i suoi libri: La leggenda di Redenta Tiria (2005), La vedova scalza (2006, premio Campiello, nel 2007 anche spettacolo teatrale), Ritorno a Baraule (2007), Collodoro (2008), tutti editi da Adelphi. «La Sardegna di Niffoi è quella arcaica e feroce della tradizione barbaricina, l’isola impastata di sangue» (la Repubblica).
• «Racconta la Sardegna come Scorza il Perù dei campesinos e Verga la Sicilia dei vinti» (Matteo Collura).
• «Niffoi usa una lingua sua: un italiano altissimo, cesellato al tornio, mischiato con un sardo “odoroso”, potente, crudele e spessissimo incomprensibile. “Ma che importa? Non è obbligatorio capire tutto”, dice» (Antonio Bozzo). «Il critico Massimo Onofri ha parlato (...) di una lingua “degradata ai livelli del kitsch della società di massa”. L’accusa è quella di lavorare il dialetto non come componente della poetica o come materia necessaria sul piano espressivo (o espressionistico), ma di utilizzarlo come sapore-colore locale a beneficio del lettore “straniero”. Una facile opzione di marketing» (Paolo Di Stefano).
• «Mio nonno materno, Mannoi Tottoni, era il custode della polveriera, giacimenti di talco e pirite, santebarbare di tritolo e dinamite. C’è chi dice che il mio carattere esplosivo venga da lì. A lungo sono stato considerato il sovversivo, l’agitatore: contro la discarica abusiva come in difesa dei detenuti a Badu ’e Carros. Mio padre invece faceva il massaio, poche vacche e non di proprietà. Era abile anche con lo scalpello e la trachite, per questo lo chiamarono come tagliapietre. Un giorno mi portò in galleria, tra i minatori: se non studi, fizu meu, qui finisci. Da ragazzino caricavo pietre di trenta chili e dalla cava dovevo tornarmene a piedi: solo i cagareddas aspettavano il camion. Mi capitava anche di rimanere solo nella vigna a far la guardia alle vacche: un vaccino contro la paura, dicevano i miei».
• Insegnante di scuola media. Sposato, ha quattro figli.