31 maggio 2012
Tags : Gianna Nannini
Biografia di Gianna Nannini
• Siena 14 giugno 1956. Cantante. Autrice. Ultimo album: Inno (2013, tra i singoli: La fine del mondo, Nostrastoria, Indimenticabile, Scegli me). «La trasgressione è come il rock: quando va al potere è già morta».
• Figlia di Danilo (1921-2007), imprenditore, fondatore dell’omonima azienda dolciaria, calciatore (in B) e presidente del Siena (ebbero per anni un rapporto conflittuale. Quando si riconciliarono lei gli dedicò la canzone Babbino caro), e di Giovanna Cellesi (1923-2014). Sorella di Alessandro (vedi), ex pilota di Formula uno, e di Guido.
• Da ragazza lavorava nella pasticceria di famiglia: «Ero capace di rompere 350 uova in mezz’ora» (Enrica Brocardo) [Vty 9/4/2008]. Qui, mentre preparava i ricciarelli, l’ingranaggio di una macchina le staccò due falangi della mano sinistra: «L’odore del ricciarello col sangue dentro non lo dimenticherò mai, è una roba allucinante. Ho sentito un male pazzesco e ho lanciato un urlo così forte che mi ha sbloccato la voce per sempre. Mi è successo a 17 anni, un mese prima dell’esame del quinto anno di pianoforte, stavo studiando La patetica di Beethoven e l’ho lasciata lì» (Lorenza Biasi) [Rep 12/3/2008].
• «La madre di mia madre era un colosso e faceva la macellaia. Di lei ho un ricordo sonoro, il rumore che faceva sbattendo le bistecche sul banco. Era una maremmana orgogliosa, con una moralità dura. L’adoravo. A 18 sono scappata di casa con lei (...) Le ho fatto fare da Siena a Parigi su una macchina sportiva a due posti. Era così contenta che non protestava nemmeno del rock sparato nelle orecchie. Guidavo forte e se la faceva sotto ma non diceva nulla. La sera si mangiava insieme, si beveva il vino rosso che piaceva a tutte e due, e poi io andavo a ballare fino alle cinque e lei a dormire. Tornate dal viaggio, ha detto a mia madre: “Io stavo zitta, ma m’è venuto il sedere piccino piccino dalla strizza, tanto correva”» (da un’intervista a Federica Furino) [Gia 12/9/2009].
• «La famiglia non mi aiutava per niente, anzi, andavo dalle zie, poi a Siena un cantante mi fece conoscere il maestro Mescoli, lui mi sentì e disse vieni a Milano a fare un provino, era la Numero Uno, capirai c’era Battisti, per me era il massimo, poi conobbi Claudio Fabi che era il produttore della Pfm, e mi aveva dato un pezzo di Mogol che non mi piaceva per niente, diceva “con il martello si romperà l’amor”, io non volli inciderlo e il pezzo finì a Pappalardo, dissi che volevo fare le mie canzoni e Fabi che era un mio fan me le fece fare, mi portò alla Ricordi e lì cominciò tutto».
• Mara Maionchi, quando negli anni Settanta decise di investire su di lei, ricevette una lettera dal padre, Danilo, in cui lui la pregava di far tornare la figlia sui suoi passi (Roberta Spadotto) [Gen 14/9/2010].
• Primo grande successo nell’80 con l’album California (con America), poi, tra l’altro, l’album Latin lover (1982, con Ragazzo dell’Europa), Puzzle (1984, con Fotoromanza, vincitrice del Festivalbar), Profumo (1986, con Bello e impossibile), I maschi (1987), Hey bionda (1988), Un’estate italiana (con Edoardo Bennato, sigla dei Mondiali di calcio disputati nel 1990 in Italia), Scandalo (1990), Grazie (2006, con Sei nell’anima).
• Suo il brano Colpo di fulmine che portò alla vittoria del Festival di Sanremo 2008 la coppia Lola Ponce e Giò di Tonno. «Ho scritto una canzone melodica perché è inutile fare gli alternativi all’Ariston, siamo tutti figli di Modugno». Un pianista, Umberto D’Auria, disse che il ritornello era il plagio di un suo pezzo. Il Corriere della Sera parlò di una somiglianza diversa e scrisse che era la stessa Nannini ad «autodenunciarsi»: «La frase melodica “perdutamente mia” è identica a un’altra mia canzone, ma non dico quale. Non l’ho fatto apposta».
• Tra il 2007 e il 2008 ha duettato con Paolo Conte in Elisir, dal vivo e in disco con Fabri Fibra (In Italia) e con Pacifico (Tu che sei parte di me), è stata ospite in alcuni concerti di Bon Jovi.
• Nel 2007 ha pubblicato la raccolta Giannabest (fra i tre inediti Mosca cieca, dedicata ad Anna Politkovskaja, giornalista russa, acerrima avversaria di Putin, uccisa nel 2006); ha finito di comporre l’opera rock Pia (su Pia de’ Tolomei, libretto della scrittrice Pia Pera, ci lavoravano dal 1995); ha fatto una mostra con Michelangelo Pistoletto (assolo fatto sulla parola «mamma», o «m’ama», ripetuta come un mantra).
• Nel 2008 è uscito GiannaDream (con Maledetto ciao). Il 21 giugno 2009 ha cantato a San Siro insieme a Laura Pausini, Giorgia, Elisa, Fiorella Mannoia e altre cantanti italiane nel concerto “Amiche per l’Abruzzo”, nato allo scopo di raccogliere fondi per i terremotati dell’Aquila.
• «Sorella maggiore di tutte le cattive ragazze italiane. Etichetta che, come tutte le altre, non le garba affatto» (Stefania Ulivi), «voce rauca, corpo elettrico. Nei primi anni Novanta, all’apice della popolarità, registra ovunque, canta ovunque il suo rock, girando freneticamente l’Italia e il mondo, e intanto studia; e il 14 dicembre 1994, a 38 anni, con 14 anni di ritardo, si laurea, “summa cum laude”, in Lettere e filosofia con la tesi Il corpo delle donne nella voce, con una parte di analisi sperimentale audiovideo, registrando dai gesti nel canto delle donne nepalesi a Janis Joplin» (Natalia Aspesi).
• «Le donne cantano con l’utero e con le ovaie. Sono organi che devi gestire quando canti. Me lo ha insegnato la mia maestra bulgara».
• «Nell’80 aveva scritto, nell’album California, la canzone America dedicata all’autoerotismo maschile e femminile. Versi espliciti: “Per oggi sto con me, mi basto e nessuno mi vede, e allora accarezzo la mia solitudine e ognuno ha il suo corpo a cui sa cosa chiedere”. E per togliere ogni dubbio, in copertina la Statua della libertà che stringe un vibratore decorato a stelle e strisce» (Mario Luzzatto Fegiz).
• «Quando devo cantare un pezzo molto “alto”, raggiungere degli acuti, per tre-quattro giorni non mangio un tubo. È una specie di digiuno mistico, l’anima deve vibrare quando canto».
• «Suono tutti i giorni la Patetica. Altrimenti sto male. C’è gente che la mattina si alza e prega. Io suono la Patetica. Venticinque minuti. Il mio mantra quotidiano. Beethoven era proprio rock’n’roll».
• «Laura Pausini è la numero uno» (a Francesco Velluzzi).
• «Mai droghe pesanti. Ho fatto esperienze di cocaina ma adesso non la posso neanche vedere. L’alcol mi è sempre piaciuto. Ai concerti andavo a Jack Daniel’s. E poi Southern Comfort. Non mi piaceva ma lo bevevo per imitare Janis Joplin».
• «Da ragazza ero sempre in fuga, sempre molti ragazzi attorno, importante era non seguire la morale comune. Ho avuto anche otto uomini contemporaneamente. A gara con la mia compagna di banco» (a Claudio Sabelli Fioretti).
• Nel 1984 rilasciò a Novella 2000 un’intervista in cui dichiarò di aver perso il conto degli uomini che aveva avuto, soprattutto per sfida alla famiglia, di aver fatto l’amore infinite volte davanti allo specchio con Gianni Morandi («Lui non l’ha mai saputo…») e di non avere preferenze, a letto, tra maschi e femmine. Nei primi anni ’90 posò nuda per Helmut Newton, in un servizio pubblicato dal mensile Moda [N20 22/10/2009].
• «Sono bisessuale, battagliera: contro guerre e sessismi (...) Sono una inguaribile libertaria. Non trovo interessanti alcune cose: come la formazione di una famiglia» (da un’intervista a Mario Cirrito). «Non sono omosessuale. Non sono neanche bisessuale, che è una etichetta stupida che mi attribuiscono di frequente. Ho avuto esperienze sia con i maschi che con le femmine. E alla fine ho centrato il mio corpo e ho capito chi sono veramente» (da un’intervista di Stefania Rossini).
• «Ho perso due bambini, ma ho ancora voglia di un figlio (...) La prima volta ci credevo, la seconda era una storia che andava bene così com’era, anche senza figli».
• Nell’agosto del 2010, a 54 anni, annunciò di essere incinta. La bambina, Penelope Jane, è nata a Milano il 26 novembre 2010 (stesso giorno della nonna, Giovanna Cellesi, a cui la cantante era molto legata), peso 2 chili e 530 grammi, lunghezza 48 centimetri. Il ginecologo Augusto Enrico Semprini: «È nata con una pettinatura rock, che è la copia esatta della mamma». Alle polemiche sull’età avanzata, la Nannini ha così risposto: «All’improvviso tutti si sono dimenticati della libertà e del diritto che ha ciascuno di noi di fare quello che vuole, quando e con chi vuole» (Tv Sorrisi e Canzoni).
• «E per mettere al mondo un figlio bisognerebbe prendere almeno la patente. Sì, perché io non capisco come sia possibile che per guidare la macchina, o la barca, o anche il motorino serva un attestato di idoneità, e per essere genitori no. Si va forse incontro a minori responsabilità?».
• Alla figlia ha dedicato l’album Io e te (2010, singoli: Ogni tanto, Ti voglio tanto bene, Perfetto). Affinché la piccola abbia una bella voce, ha raccontato di aver sepolto un pezzetto di cordone ombelicale vicino a una rosa: «È una tradizione toscana. La mia mamma lo aveva fatto con il mio e io ho fatto lo stesso con il suo nel giardino della nonna» (Enrica Brocardo) [Vty 16/11/2011].
• Appassionata di snowboard e pilates.
• Nella sua tenuta in Toscana, vicino alla Certosa di Belriguardo, produce un vino che ha chiamato “Baccano”.
• È della contrada dell’Oca.
• Ama i libri di Elsa Morante: «È stata un po’ una chiamata, non so come altrimenti definirla perché, insomma, andare a riprendere Il mondo salvato dai ragazzini, così, un giorno, e poi anche La Storia, tanti anni dopo averli letti la prima volta, e trovarci tutto ciò che mi ha ispirata per Inno, è stato qualcosa di quasi miracoloso. Era un po’ come leggere una Bibbia del dolore, per me, perché lei sul dolore ha detto molte cose che somigliano a quello che provo io, che volevo comunicare io – qualche parola l’ho anche presa pari pari, devo confessarlo – e quindi mi ha aiutata enormemente a far girare meglio il disco. Soprattutto mi ha aiutata a capire meglio quello che stavo dicendo» (Sandro Veronesi) [Lettura-Cds 9/6/2013].
• «Le più belle canzoni del mondo per me sono due: My way nella versione dei Sex Pistols, che m’ha sempre ispirato e al mio funerale voglio quella canzone lì; e No potho reposare, che è una canzone sarda, meravigliosa, di un anonimo, cioè non si sa chi l’ha scritta, e che è stata cantata da Andrea Parodi, dai Tazenda, da Maria Carta».
• Politica Ha dichiarato che se mai si candidasse «non sarebbe certo all’interno dello schema tradizionale destra-sinistra che ci ha già dato troppi anni di governi-troiaio. Anche se la politica già la faccio con quello che scrivo e canto, e con le mie azioni. Mi sono arrampicata sull’Ambasciata di Francia a Roma (per protestare contro le sperimentazioni nucleari nella Polinesia francese: l’avvocato che la difese fu Giuliano Pisapia, ndr), ho rifiutato il “titolo” di cavaliere del lavoro, in Grecia sono persino finita tre giorni in galera per aver picchiato un poliziotto. (…) Avevo 20 anni, ero in moto a Corfù con una mia compagna di università, gli chiedemmo un’indicazione e lui ci rispose male, cercò di ammanettarci. Mi girai e gli diedi un cartone. Forte. Lui ci rimase male. Ci portarono in galera, interrogate separatamente, lei fu liberata, io condannata. Al processo indossavo una gonna, dissi: io suono il pianoforte, non picchierei mai nessuno. Mi diedero 15 giorni con la condizionale. Ero in ansia perché in Italia mi aspettava il mio primo concerto rock davanti a Guccini. L’avvocato d’ufficio mi prestò i soldi per la cauzione, e uscii» (Silvia Nucini) [Vty 9/1/2013].
• Nell’aprile del 2014 è stata accusata di aver evaso, tra il 2007 e il 2012, tasse per 3 milioni e 750 mila euro. Con i soldi non dichiarati avrebbe acquistato, secondo le indagini, un appartamento a Londra, nel quartiere di South Kensington. Per questo motivo, il gip ha deciso di mettere sotto sequestro preventivo la sua villa a Siena, con tanto di scuderia, magazzini e autorimessa.