31 maggio 2012
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Biografia di Alessandra Mussolini
• Roma 30 dicembre 1962. Politico. Eletta alla Camera nel 1992, 1994, 1996, 2001, 2008 (Msi, An, PdL), al Senato nel 2013 (PdL, FI). Eletta al Parlamento europeo con Forza Italia alle consultazioni del 24 maggio 2014 (seconda nella circoscrizione Centro, con circa 77mila voti), ha dichiarato che lascerà il seggio al Senato. «Quota rosa a me? Quale rosa? Quota bestia sono».
• Benito Mussolini (1883-1945) era suo nonno, Sophia Loren è sua zia: il padre infatti è Romano Mussolini (1927–2006), figlio del Duce, la madre Maria Scicolone, sorella della grande attrice. Ha fatto l’attrice anche lei: a 9 anni Lattuada la vide sul set di Bianco, rosso e... (con Celentano) dove era venuta a trovare la zia e la ingaggiò per un flash-back su Sophia da piccola. A suo dire, il regista fu colpito dai suoi occhi, anche se poi proprio per via degli occhi, troppo simili a quelli di suo nonno, Dino Risi la bocciò al casting de La ciociara televisiva. Tra gli altri film, dove interpretò comunque sempre ruoli minori: Una giornata particolare (Scola 1977), Il Tassinaro (Sordi 1983), Sabato, domenica e lunedì (Wertmüller 1990).
• Nell’83 finì sulla copertina di Playboy. Fu anche cantante, senza aver troppo successo. I suoi dischi sono però oggi oggetto di culto per alcuni appassionati: nel 2001, alla mostra del disco da collezione di Genova, un suo album intitolato Un amore fu valutato 3000 sterline (anche perché prodotto e distribuito solo in Giappone).
• «Nel novembre del 1991 la Mussolini – che non aveva mai fatto politica fino a quel momento – scavalcò tutti e si presentò direttamente al segretario Fini annunciandogli la sua idea di candidarsi alle elezioni. Fini fiutò che, con quel cognome, poteva portare voti e la fece correre a Napoli e a Bologna. I camerati di Napoli, spaventatissimi, la piazzarono al trentunesimo posto nella lista dei candidati, sperando di limitare i danni. Niente, la signora risultò la più votata tra i missini, con parecchie decine di migliaia di voti di vantaggio sugli altri due eletti» (Giorgio Dell’Arti).
• Nel 1993, essendo stato sciolto il Consiglio comunale di Napoli, volle candidarsi sindaco contro il parere di Fini e soprattutto contro il parere dei missini napoletani. Fu battuta al ballottaggio da Bassolino.
• Ostile fin dall’inizio alla trasformazione del Msi in An («Alleanza nazionale vorrebbe dire che cerchiamo alleati? E quali alleati? I liberali di De Lorenzo?»), lasciò il partito nel 2003, quando Fini in Israele si scusò per le leggi razziali del 1938. Proseguita l’attività politica in una formazione battezzata Azione sociale e poi divenuta, dopo la fusione con altri gruppi, Alternativa sociale, nel 2004 fu eletta parlamentare europea. Da ultimo, l’adesione al PdL e la pace con Fini, grazie a una lettera che lui le scrisse alla morte del padre Romano (2006): «Poiché io e Gianfranco siamo entrambi del Capricorno, è chiaro che noi non ci limitiamo a fare pace. Di più. Tra noi, come dire?, scoppia la pace». Dopo la scissione del PdL, il passaggio con Forza Italia.
• Personalità tutta d’istinto, costantemente all’attacco, trasversale (non ha esitato a far sue battaglie tipiche del femminismo), una specie di Anna Magnani della politica. Trovandosi di fronte Vladimir Luxuria a Porta a porta se ne uscì con un «meglio fascisti che froci», manifestò davanti alla Rai che non le concedeva spazio con due pecore che aveva chiamato Servizio e Pubblico («gli spettatori sono gregge...») sempre a Porta a porta si prese a pugni con Katia Belillo (record di audience), nella trasmissione La pupa e il secchione dopo una serie di offese fece volare via gli occhiali di Vittorio Sgarbi, a Omnibus intimò al conduttore che cortesemente l’aveva chiamata “signora”: «Mi chiami dottoressa o onorevole; non sono una signora!».
• In Se ci fosse ancora lui (Aliberti 2009), libro-intervista di Claudio Sabelli Fioretti, racconta di quando faceva pubblicità per la Honda in Giappone («erano pazzi dei miei occhioni: in tre mesi guadagnai 80 milioni, mi comprai una casa») e recitava (tredici film, tra cui Una giornata particolare). Fu costretta a smettere: «Non andava bene il mio cognome, ma soprattutto era una proposta indecente dietro l’altra. L’operatore, il regista, il produttore, l’agente, ci provavano tutti».
• Il 27 novembre 2009, il Giornale pubblica in prima pagina la notizia dell’esistenza di «un video hard per ricattare la Mussolini», coprotagonista Roberto Fiore, leader di Forza Nuova: i due smentiscono ma per la vicenda esiste un indagato per tentata estorsione, Andrea Cacciotti, che avrebbe chiesto alla Presidenza del Consiglio un milione di euro per consegnare il filmato.
• Nel novembre 2010 immortala Mara Carfagna in colloquio alla Camera con Italo Bocchino, a quel tempo finiano ed avversario politico, accusandola di tradimento. La Carfagna: «Quelle come lei a Napoli le chiamano vajasse».
• Nel 2011, da presidente della Commissione per l’infanzia e l’adolescenza è relatrice della legge, approvata bipartisan, che equipara i figli legittimi ai figli naturali.
• Nel marzo 2014 il marito Mauro Floriani, sposato nel 1989, prima nella Guardia di Finanza oggi dirigente Trenitalia, viene indagato a Roma per prostituzione minorile: «Non è stato un momento facile neanche per me. Ma sono fasi della vita. Ci possono essere delle difficoltà. Bisogna andare comunque avanti. E io lo sto facendo con le mie forze».
• Laureata in Medicina e chirurgia nel 1993 (è pediatra). Tre figli: Caterina, Clarissa, Romano, che di cognome fanno Mussolini come lei.