31 maggio 2012
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Biografia di Luisa Muraro
• Montecchio Maggiore (Vicenza) giugno 1940. Filosofo.
• «Sesta di undici figli, si laurea in Filosofia all’Università Cattolica, partecipa al progetto e alla redazione della rivista L’erba voglio di Elvio Fachinelli. Approda al movimento femminista nel 1965 aderendo al gruppo milanese Demau di Lia Cigarini e Daniela Pellegrini, contribuisce alla nascita, nel 1975, e alla vita della Libreria delle donne di Milano, occupandosi delle sue pubblicazioni tra le quali il libro collettivo uscito nell’87 Non credere di avere dei diritti e la rivista Via Dogana. Nell’84 partecipa all’esperienza della comunità filosofica femminile Diotima e alla serie dei suoi sette libri collettivi che ha elaborato e diffuso il pensiero della differenza. A lei si deve l’introduzione e la traduzione in Italia dell’opera di Luce Irigaray. Collabora a varie testate» (Diario).
• «Filosofa della differenza sessuale, da anni studia la mistica femminile, incuriosita dal rapporto di “confidenza e suprema libertà” intessuto dalle donne con Dio» (Simonetta Fiori). Ha curato insieme ad Adriana Sbrogiò il libro Il posto vuoto di Dio (Marietti 2006), che racconta l’esperienza di quindici persone che per tre anni hanno compiuto un percorso di ricerca e confronto su Dio. Nel 2014 ha pubblicato Le amiche di Dio. Margherita e le altre (Orthotes).
• Ha lasciato l’università nel 2005, due anni dopo ha istituito all’interno di Diotima una “Scuola di scrittura pensante” presso la Libreria delle donne, a Milano. «La base del mio insegnamento sarà la sintassi, “tagliata” dalla retorica», aveva detto prima di cominciare.
• «Fino a 30 anni mi interessai profondamente all’umanità maschile, perché la cultura era quella degli uomini. Il pensiero politico e le cause in cui mi sono spesa erano concepite da uomini, sicuramente degni, ma uomini. Quando arrivò il movimento delle donne, ho visto il mondo in una prospettiva autenticamente mia» (ad Antonio Gnoli) [Rep 12/5/2014].
• Divorziata, un figlio: «Mio marito fu comprensivo e capì che non ero fatta per la vita coniugale. Era il 1966. Del figlio che avemmo, che ho molto amato e amo, all’inizio se ne occuparono i nonni».
• Vive a Milano.