31 maggio 2012
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Biografia di Francesco Moser
• Palù di Giovo (Trento) 19 giugno 1951. Ex ciclista. Soprannominato “lo sceriffo” per la sua abilità a gestire il gruppo. Campione del mondo nel 1977, vinse il Giro d’Italia del 1984, nello stesso anno fece il record dell’ora (51,151 km): «Ho sempre corso davanti, col vento in faccia perché mi piaceva dare battaglia. Io non stavo mica dietro a farmi portare a spasso dal gruppo».
• Fratello di Aldo (7 febbraio 1934, quattro volte azzurro ai mondiali, due volte maglia rosa), Enzo (5 novembre 1940, due giorni in maglia rosa al Giro del 1964, morto sotto il suo trattore il 25 luglio 2008 mentre stava lavorando nella vigna di un amico) e Diego (12 febbraio 1947, altro corridore professionista). Da dilettante vinse 44 corse, fra le quali il Giro d’Italia 1972 e il campionato italiano 1971. Professionista dal 1973, ottenne 250 vittorie, tra le quali: tre Parigi-Roubaix (1978, 1979, 1980), una Milano-Sanremo (1984), tre titoli italiani (1975, 1979, 1981), due Giri di Lombardia (1975, 1978), una Freccia Vallone (1977), una Gand Wewelgen (1979).
• Sulla vittoria al Giro: «Ho puntato tutto sui 42 km della crono conclusiva. Avevo già vinto due tappe a cronometro, il prologo e la Certosa di Pavia-Milano. Potevo guadagnare 3 secondi al km. Fignon a cronometro non andava. Se tutto fosse filato liscio non avrei avuto problemi a vincere tappa e Giro anche se sapevo che sarebbe stata una battaglia all’ultimo sangue. Ma era da un mese che si combatteva all’ultimo sangue». Vinse la tappa a 50,977 di media con 2’24” sul francese (3,4 secondi al km) e per 1’03” conquistò il 67° Giro d’Italia.
• Alfredo Martini, allora dt azzurro, sul titolo mondiale del 1977: «Andarono via Moser, Bitossi e Thurau. Bitossi si sacrificò. Poi si staccò. A un giro dalla fine, Moser e Thurau avevano 3’ di vantaggio, ma il tedesco non tirava. Tentai un trucco. Dissi a Moser, in modo da farmi sentire: “Tira di meno che dietro c’è Bitossi che rientra”. Thurau incominciò a tirare. Ma a 6 chilometri dal traguardo, Moser forò. Si sfilò e mi fece segno con un dito. Thurau se ne accorse solo quando si fermò. Piazzalunga gli cambiò la ruota in 7”. Quattrocento metri dopo era rientrato». Vinse in volata.
• Mario Fossati sul record dell’ora: «È stato la vittoria di un uomo, Moser, e di una “équipe”, l’Enervit di Paolo Sorbini, forte di un ricercatore, il professor Francesco Conconi, di un altro scienziato, il professor Dal Monte, di un ingegnere-medico, Ferrario, dei medici sportivi professor Tredici ed Enrico Arcelli. L’operazione è costata un miliardo: una cifra che ha avuto un ritorno pubblicitario favoloso».
• Sposato con Carla Merz, tre figli.
• Oggi è un imprenditore vinicolo: il suo spumante metodo classico Trento Doc si chiama 51,151.