31 maggio 2012
Tags : Aimo Moroni
Biografia di Aimo Moroni
• Pescia (Pistoia) 27 gennaio 1934. Ristoratore, con la moglie Nadia Giuntoli, chef, gestisce a Milano Il Luogo di Aimo e Nadia (due stelle Michelin). Attivi dal 1962, nel 2005 ricevettero l’Ambrogino d’oro «per avere contribuito, con i loro piatti, a fare grande Milano». Due figli, Andrea e Stefania.
• Libri: Aimo e Nadia. Le squisitezze del cibo e dell’anima (Barra Edizioni, 2007) e Il luogo di Aimo e Nadia. Gusto e armonia (Giunti, 2006).
• «Durante l’ occupazione tedesca, mio padre, ferito, era a casa e si rendeva utile lavorando nel campo dei vicini con due buoi maremmani - racconta Aimo - e io gli andavo dietro. Nadia, allora una bimbetta con i boccoli biondi con sei anni e mezzo meno di me, mi seguiva. Dando retta a mio padre, preoccupato per le possibili reazioni degli animali, io la portavo via, ma lei tornava sempre» (Angela Puchetti) [Rep 19/8/2012].
• «Era l’estate del 1978 (…). All’ingresso, il bancone della frutta e della verdura era di una ricchezza senza eguali; nel cortile giardinetto c’erano le sedie fatte coi fili di plastica intrecciati, le salette interne erano semplici semplici. Ma che meraviglia, che sorpresa, che nostalgia, che bontà (…). Piatti di una semplicità, ma di una bontà, di una freschezza, di una ricchezza da andare in visibilio. Era la bandiera gastronomica Tricolore che sventolava alta su questa città che aveva appena cominciato ad apprezzare la Nouvelle Cousine. Oggi, Aimo e Nadia è un posto di lusso, di luce e di raffinatezza, dal costo elevato e dal servizio e dall’ambiente di tono ma tutto, in cucina, nel cuore e nell’anima è come allora: il miglior ristorante di Milano, uno dei sommi d’Italia che celebra i riti di Terra Tradizione e Territorio come meglio non si potrebbe» (Edoardo Raspelli) [Guida critica & golosa 2003].
• «L’Ambrogino d’oro consegnato a due ristoratori: Aimo e Nadia Moroni sono stati premiati con il prestigioso riconoscimento dall’assessore alla moda e turismo Giovanni Bozzetti, per “l’assoluta fedeltà ai saperi e sapori dell’Italia e di Milano”. E grazie anche ai ristoranti e alle loro cucine regionali, etniche e d’autore che il capoluogo lombardo è la seconda città italiana nel settore del turismo e Il Luogo di Aimo e Nadia è uno degli esempi più rappresentativi. Aimo Moroni, toscano, arrivò a Milano nel 1946, all’età di 12 anni. A 21 aprì la sua prima cucina e nei primi anni sessanta, insieme a Nadia che nel frattempo era diventata sua moglie, acquistò in via Montecuccoli la Trattoria Toscana, che fu poi ribattezzata Ristorante Aimo e Nadia e dal 1999 ha il nome attuale» (Anna Sartea) [Avv 22/1/2005].
• «Gloriosi i suoi spaghetti senatore Cappelli, spadellati in un sugo di cipollotti, alloro, aglio, timo, origano, pomodori, peperoncini, rifiniti con extravergine e basilico» (la Repubblica parlando di Nadia).
• Nel 1999 la figlia Stefania entra nell’impresa. «Una prova tangibile dell’ingresso di Stefania Moroni nell’attività dei genitori? Il cambio d’insegna: Aimo e Nadia è diventato Il Luogo di Aimo e Nadia. Un particolare irrilevante per chi entra distratto, una “rivoluzione” per chi è abituato a cogliere segni e significati. Luogo-topos. Uno spazio nel quale s’intrecciano stimoli diversi (artistici, scientifici, filosofici, sociologici). Il mondo oramai viaggia alla velocità di un e-mail e bisogna essere pronti a cogliere suggestioni, accettare sfide e contaminazioni che arrivano da ogni dove (…). “Non si trattava di cancellare il passato. Tutt’altro, anzi. Applicare la naturale predisposizione al confronto, alla discussione che ha sempre caratterizzato il lavoro di cucina dei miei genitori (…) a nuovi orizzonti, a nuove sollecitazioni”» (Laura Mantovano) [Gambero Rosso giugno 2000].
• Oggi in cucina, oltre alla figlia Stefania, ci sono anche gli chef Fabio Pisani e Alessandro Negrini.