Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

• Roma 1958. Quartogenito del leader democristiano Aldo (1916-1978, assassinato dalle Brigate Rosse), dopo Maria Fida, Anna, Agnese. Epistemologo delle scienze sociali, ha condotto studi di sociologia politica sulle politiche pubbliche e sulla cittadinanza. Insegna Sociologia politica all’università di Roma Tre e alla Pontificia università gregoriana.
• Nel 2003 autore di Plusvalori (Baldini&Castoldi), con Alessandro Profumo.
 Nel 2007 pubblicò Anni Settanta (Einaudi), in cui mosse nuove pesanti accuse alla politica della fermezza di Francesco Cossiga e Giulio Andreotti, ministro dell’Interno e presidente del Consiglio durante il sequestro del padre.
• Si è occupato dell’Euro nel saggio La moneta della discordia (Cooper, 2011). Da ultimo, Contro il non profit (Laterza, 2014).
• «Quel mattino (quando le Br sequestrarono Aldo Moro, ndr) avrei potuto salutarlo meglio, parlare un po’ con lui... Invece passai dinanzi al bagno distrattamente, lo vidi che si stava facendo la barba, con sapone e pennello, come sempre. Dissi appena un ciao e uscii (…) Due lettere per me vennero ritrovate a Milano, solo nel ’90, in via Montenevoso. In una mi avvertiva sul che cosa fosse la politica... forse voleva dire che dentro la politica c’era anche quello che gli stava capitando» (a Silvana Mazzocchi) [Rep 14/3/1998].
• Sposato, due figli.