Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  maggio 31 Giovedì calendario

Biografia di Morgan (Marco Castoldi)

• (Marco Castoldi) Milano 23 dicembre 1972. Cantante. Inizi coi Bluvertigo (con Andrea Fumagalli, Livio Magnini e Sergio Carnevale, réunion nel 2008: concerto per Mtv Storytellers, tour estivo, un album di inediti in programma; e nel 2016, con la partecipazione al Festival di Sanremo). Ultimo album: Italian Songbook Volume 2 (2012).
• Giudice nel talent show televisivo X Factor nelle edizioni dal 2007 al 2013-2014. Nel 2016 è opinionista fisso al serale di Amici di Maria De Filippi.
• In seguito a un’intervista (poi smentita) in cui disse di far uso abitualmente di cocaina come antidepressivo venne escluso dall’edizione 2010 di Sanremo.
• Ha pubblicato tre libri: In pArte Morgan (Eleuthera 2008), Dissoluzione (Bompiani 2009) e Io, l’Amore, la Musica, gli Stronzi e Dio (Einaudi 2014). Nel 2012 ha debuttato come regista d’Opera al Teatro Coccia di Novara.
• Voluto da Massimo Ranieri nella terza edizione di Sogno e son desto (Raiuno), ha dovuto lasciare il programma per poter partecipare al Festival di Sanremo 2016.
• «Non sono la star mefistofelica, sovversiva e provocatoria che i media da sempre dipingono».
• Figlio di Mario, mobiliere che si è suicidato quando lui era ragazzino («Io avevo sedici anni e Roberta diciassette: un’età del cazzo perché quello è proprio il momento in cui la mamma smette di essere affascinante e scopri il papà»), e Luciana, maestra elementare. «Amavano moltissimo la musica. Certo a casa nostra non si ascoltava Gianni Morandi, la mamma adorava David Bowie, papà i Kraftwerk» (a Raffaella Silipo). La sorella Roberta, un dottorato in Filosofia e violoncellista, «ha fatto tournée con David Byrne, gli Afterhours, John Parish».
• «A due anni mia mamma metteva su un disco per farmi stare buono: con la musica io smettevo di piangere. A sei anni la prima chitarra ma non ho imparato subito perché ero mancino. Ma la suono come un destro perché io avevo il mondo girato: giro la chitarra ed è fatta. Bisogna tener duro, studiare nonostante le delusioni, entrare dentro le cose. È molto faticoso ma i premi sono grandi: si diventa persone realizzate. La conoscenza armonica è importante: molti dei nostri musicisti sanno fare solo quattro accordi e magari pure banali» (a Luca Valtorta) [Rep 21/11/2015].
• Diplomato presso l’Istituto professionale per l’industria e l’artigianato Giuseppe Meroni di Lissone. «Coi Bluvertigo gioca all’artista maledetto: mascara, smalto nero a mani e piedi, look “glam”. Si professa un ammiratore incondizionato del sound elettronico anni Ottanta e dei grandi solitari dell’arte, da Baudelaire a Franco Battiato. Ha successo: Mtv elegge i Bluvertigo migliori artisti italiani, e il gruppo si fa conoscere all’estero. Diventa un caposcuola: le parole d’ordine sono narcisismo e provocazione» (Osvaldo Mazzola).
• «Un frullatore vivente d’immaginari musicali. D’idee, di spunti disparati strutturati e poi dissolti nel tempo breve della canzone. Un filosofo che fa il cantante glamour che imita un comico travestito da scienziato diventato rockstar» (Aldo Nove).
• «Non ha mai smesso di sottolineare il proprio eclettismo. O, per meglio dire, non si è mai liberato dal giogo del più sterile bastian contrario. Intellettualista ma anche giovanilista. Di nicchia ma anche commerciale. Pensoso ma anche mainstream. Teatrale ma anche televisivo» (Andrea Scanzi).
• «Faccio solo quello che mi piace, o meglio faccio la musica che mi piacerebbe ascoltare e che non trovo».
• «Non seguo la tv, non ho idea di come sia un telegiornale, non leggo quotidiani, non so cosa succede in giro».
• Scelse il nome d’arte di Morgan perché «assumere il nome, e il ruolo, di un pirata era per me un’azione scaramantica, apotropaica: rifuggire dal male assumendone il peso, identificandomi in esso».
• «Depresso» da diversi anni in analisi.
• «Bisogna non aver niente da perdere, tutti sono attaccati come un’ostrica alla vita. A me invece non interessa concludere nulla, sono qui e non ho nemmeno voglia di ammazzarmi, ma se domani finisse il mondo sono già a posto, ho detto ti amo e ti odio a chi volevo dirlo, ho cantato le canzoni che mi piacevano, ho letto i libri che avevo voglia di leggere e ora sono soddisfatto».
• Una figlia con Asia Argento (Anna Lou), storia tormentatissima. «Come gestisce il rapporto con la bambina? “Vorrei che lo gestissero i tribunali. Non riesco a stare tanto con lei, la vorrei vedere di più, ma sono messo da parte”» (a Silvia Bombino).
• Asia Argento ha ottenuto l’affidamento esclusivo della figlia nel febbraio 2010. A Natale dello stesso anno Morgan ha scritto al Presidente della Repubblica chiedendogli di aiutarlo a vedere di più sua figlia, ottenendo una risposta da parte della segreteria del Quirinale (al suo avvocato) in cui si spiegava la esclusiva competenza della magistratura nella vicenda.
• Nell’aprile del 2010 ha ricevuto in casa sua l’esorcista padre Egidio Vittorio Zoia, della diocesi di Milano, il quale ha poi rilasciato una dichiarazione al Tribunale dei minorenni di Roma (incaricato della causa sull’affidamento della figlia Anna Lou) spiegando che la casa e Morgan non sono contaminati da influssi negativi.
• Ha avuto una seconda figlia, Lara (dicembre 2012) da Jessica Mazzoli, concorrente di X Factor 5. Nel 2013 lei lo ha lasciato via Twitter e portato in tribunale per ottenere l’affidamento esclusivo della bambina. Dopo si è fidanzato con Alessandra Cataldo.
• Intervistato da Luca Valtorta per Repubblica ha raccontato di essersi confessato dopo vent’anni: «Stamattina ero in questo paesino in Puglia, dovevo comprare le sigarette e sono passato davanti ad una chiesa. Sono entrato anche perché quando vedo una chiesa penso sempre che dentro c’è un organo. Non so cosa mi è preso: a un certo punto ho deciso di confessarmi. Era la prima volta da vent’anni. C’era quest’uomo in mezzo alla chiesa che leggeva. Gli ho chiesto: sei il prete? Voglio confessarmi. Si è messo una stola, mi ha messo una mano in testa ed è rimasto così per un bel po’: doveva finire di leggere, mi ha spiegato. Il Vangelo di Giovanni. Ma non andiamo nel confessionale? “No. Dimmi i peccati, anche quelli involontari”. Gli ho detto che sono sempre stato ferventemente ateo ma che in questo momento sentivo bisogno di un riavvicinamento alla spiritualità e che pur non credendo ho sempre sofferto per la figura di Cristo perché era stato ingiustamente punito. Mi ha interrotto e mi ha detto: “Questo è un buon pensiero. Tu vuoi sollevare Cristo: fallo dentro di te ogni volta che senti nascere qualcosa che non è buono”. Mi ha fulminato: ha colto il mio bisogno». Dopo hanno recitato un’Ave Maria insieme «e io ho anche sbagliato l’inizio» [Rep 21/11/2015].
• Appassionato di musica classica, di Bach in particolare, sta preparando il primo volume de Il classico Morgan – Morgan suona Bach Volume I, La suite inglese.
• Ha la fobia degli insetti: «Sono esseri piccolini e cattivi».
• Vive a Monza, vicino a casa della madre e della sorella Roberta.