31 maggio 2012
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Biografia di Mauro Moretti
• Rimini 29 ottobre 1953. Ingegnere. Manager. Dal 15 maggio 2014 amministratore delegato e direttore generale di Finmeccanica. Dal 2006 al 2014 amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato. Dal 2008 al 2014 presidente Grandi Stazioni. Ex presidente di Rete Ferroviaria Italiana (2001-2006). Ex segretario nazionale della Cgil Trasporti (1986-1991). Entrò in Fs nel 1978. «Diceva Bertrand Russell: se scioperano i professori sono tutti contenti, se scioperano i ferrovieri si paralizza il Paese. C’è un potere contrattuale spropositato nelle mani dei ferrovieri. Spero che sia usato in modo intelligente».
• «È stato militante del Pci e sindacalista Cgil. Laurea con lode in Ingegneria a Bologna, dei treni sa tutto. Forte accento romagnolo, un po’ tracagnotto, capelli neri e ricci e due sopracciglia folte e ispide che sembrano spazzolini da denti» (Daniele Martini).
• «Ho fatto il sindacalista perché me lo chiese Luciano Lama. Quando le Ferrovie furono commissariate e arrivò Mario Schimberni, mi chiese cosa stessi a fare dall’altra parte, io che ero un dirigente... Gli risposi: “Al suo posto c’era Ligato; può ben capire perché ho preferito stare dall’altra parte. Almeno mi sono sentito libero”».
• «Francescano, stakanovista, accentratore. Simili critiche per Moretti sono medaglie. Il suo primo target è stato tagliare gli sprechi. Messi alla porta i consulenti blasonati che sfornavano rapporti mai definitivi. Venduto il sontuoso palazzo Litta a Milano (costava 4 milioni l’anno), ridotte le auto blu di Villa Patrizi da cento a una diecina, decimate le sedi in affitto» (Paola Pilati).
• Un po’ di clamore sul caso di Dante De Angelis, delegato alla sicurezza licenziato perché aveva sostenuto che i treni modello Etr 500 si spezzano: «È stato licenziato perché ha detto che gli Etr 500 si spezzano causa manutenzione e usura, e non è vero. Sì, i treni si spezzano. Ma non l’ha mica scoperto De Angelis. È da più di un secolo che i ferrovieri conoscono il problema: si tratta di un caso classico, di scuola. Tanto è vero che i treni sono costruiti in modo che, in caso di rottura, frenino entrambi i pezzi».
• In 12 mesi, tra il 2007 e il 2008, sono stati 35 i licenziamenti per gravi violazioni degli obblighi contrattuali. Proteste per quello di 8 operai genovesi che si facevano timbrare il tesserino da un collega: «L’ingegnere conosce bene il sindacato e le sue simbologie. E quindi non può non notare che contro di lui si sono scagliati dirigenti locali della Filt-Cgil e della Fit-Cisl, ma che nessuno dei responsabili nazionali lo ha fatto. Lui che di trattative ne ha fatte tante, da una parte e dall’altra del tavolo, non vuole alcuna guerra col sindacato, tanto meno su questioni che dovrebbero essere di ordinaria amministrazione. Col sindacato, invece, l’amministratore delegato vorrebbe affrontare le grandi sfide che attendono l’azienda: il macchinista unico, la liberalizzazione, il contratto unico di settore. Sono prove che è indispensabile superare, altrimenti, ha già avvertito lo stesso Moretti, le Fs rischiano di fare la fine di Alitalia. Ma la strada è in salita. Il solo passaggio dal doppio macchinista al conducente unico produrrebbe 4-5 mila esuberi. C’è poi la liberalizzazione in arrivo. È recente la notizia che dietro Ntv, la società di Montezemolo e Della Valle che si candida a fare concorrenza alle Fs sull’alta velocità Roma-Milano, ci sarebbero i francesi o i tedeschi. Moretti lo ha sempre sospettato e per questo ha sempre pensato che la licenza a Ntv sia stata data troppo a buon mercato dal governo Prodi. Ma ora la competizione è lanciata e l’ingegnere è deciso a giocarsi tutto: il futuro delle Fs e la sua riconferma, nel 2010» (Enrico Marro).
• «“Abbiamo un progetto chiaro, c’è una strategia. Ce la possiamo fare. Ma il presupposto è che si cambi mentalità. E che si rispettino le regole”. Anche a costo di licenziare… “Sappiamo che sono decisioni difficili, che creano problemi. Le prendiamo a malincuore. Ma le dobbiamo prendere, altrimenti si spappola tutto. Un’azienda è fatto di comportamenti e esempi. Se si lascia correre, si va alla deriva”» (al Giornale).
• Dopo numerose proteste, sospesa l’ordinanza che avrebbe impedito dal 1 ottobre 2008 l’accesso alle carrozze a tutti gli animali domestici di peso superiore ai sei chili (il provvedimento era stato pensato per scongiurare la presenza sui convogli di zecche e pulci).
• Da amministratore delegato di Ferrovie nel 2013 ha guadagnato 873 mila euro. Minacciò di lasciare l’Italia e andare a lavorare all’estro quando, nel marzo 2014, Renzi annunciò un tetto di 300 mila euro annui per tutti i manager pubblici. In Finmeccanica guadagna circa 900 mila euro, ovvero il 25 per cento in meno rispetto al predecessore Alessandro Pansa (che nel 2013 incassò un milione e 200 mila euro).
• «Nel 2006 Moretti è salito al vertice di un carrozzone che perdeva 1,3 miliardi e lo ha portato nel 2013 al quinto bilancio consecutivo in utile, con 450 milioni di profitti, con una crescita di oltre il 20 per cento rispetto all’esercizio 2012. Missione compiuta anche senza preoccuparsi di attirarsi antipatie di vario genere. Da quelle dei pendolari, che lo accusano di aver pensato solo alla clientela ricca del Milano-Roma ad Alta Velocità; a quelle dei passeggeri arrabbiati per i tanti aumenti tariffari di questi anni; a quelle dei ferrovieri sconfitti proprio da uno di loro sulla linea Maginot del “no” al macchinista unico. Ma Moretti non è uno che si tira indietro né che le manda a dire, come si è da poco visto con la polemica sul taglio degli stipendi dei manager, sulla quale ha minacciato di andarsene a lavorare all’estero» (Giancarlo Perna) [Grn 15/4/2014].
• «È un manager determinato e decisionista. Spigoloso nel carattere, poco disposto al compromesso. Tagliente nel linguaggio. Polemico, come si è visto nella disputa con il presidente Renzi sul tetto agli stipendi dei ceo delle aziende pubbliche. Senza questi elementi non avrebbe strappato le Ferrovie al fallimento, non avrebbe potuto sfidare, vincendo, i veti e gli ostruzionismi sindacali che ben conosceva essendo stato a lungo dirigente della Filt-Cgil. Quando è entrato un competitor (la Ntv di Montezemolo e Della Valle) nel settore dell’alta velocità, Moretti ha reagito senza cautele, scatenando una guerra dei prezzi che ha accelerato le difficoltà dei treni privati. Ha mostrato cinismo, utilizzando le leve che aveva a disposizione a cominciare dal controllo sostanziale delle rete gestita da quella Rfi» (Roberto Mania) [Rep 5/5/2014].
• Nel luglio 2013 il Gup di Lucca l’ha rinviato a giudizio con l’accusa di disastro ferroviario e omicidio plurimo colposo per la strage di Viareggio del 29 giugno 2009 dove persero la vita 32 persone.
• Nel dicembre 2013 è stato eletto volta presidente dell’Union Internationale des Chemins de fer, l’associazione internazionale delle ferrovie di cui era stato il vicepresidente per tre mandati di fila.
• È stato anche sindaco di Mompeo (Rieti), 563 abitanti: eletto nel 2004 con una lista civica, confermato nel 2009, non si è ricandidato nel 2014. «A Mompeo possiede una casa e un appezzamento di terra dove, complice la vicinanza a Roma, viene il sabato e la domenica per dedicarsi alla cura del suo uliveto. Molti lo chiamano il “sindaco del weekend”. Tanti non lo hanno mai amato» (Giordano Locchi) [Tmp 26/5/2014].
• Sposato, un figlio.