31 maggio 2012
Tags : Milly Moratti
Biografia di Milly Moratti
• (Emilia Bossi) Milano 27 dicembre 1946. Politico, attivista. Moglie di Massimo Moratti. Laureata in Fisica teorica all’Università degli Studi di Milano. Nozze il 10 ottobre 1971, cinque figli: Celeste (primadonna del Teatro Patologico di Dario D’Ambrosi), Angelomario (vedi), Carlotta (regista con Gabriele Salvatores), Giovanni, Maria. Benché moglie di un petroliere, è attiva nelle battaglie ambientaliste e a sostegno di associazioni di volontariato. Presidente della Fondazione Emergency. È stata consigliere comunale a Milano per dieci anni (dal 2001 al 2011). Alle elezioni per il sindaco del maggio 2006 sostenne il candidato del centrosinistra Bruno Ferrante (da cui era stata battuta alle primarie) contro la cognata Letizia Moratti (poi vincitrice); a quelle del 2011 appoggiò Giuliano Pisapia, fermandosi però con la sua lista civica all’1,33% dei voti e perdendo il posto di consigliere comunale (al programma radiofonico Un giorno da pecora, su Radio 2, aveva confessato che, pur di avere Pisapia sindaco, sarebbe stata pronta a gridare «Forza Milan»).
• «Se siete invitati a casa loro in via Bigli, inciamperete in un pallone in corridoio e cenerete in ritardo perché la padrona di casa, che volentieri cucina di persona, non riesce a far tutto nei tempi giusti. A volte è spettinata, e quasi sempre trafelata. Gira in bicicletta e lascia l’autista al marito. Spesso è a San Siro. È dispersiva nel parlare. In città Milly Moratti è l’appassionata ambientalista, vicina al volontariato e ai comitati di quartiere. È una benemerita che fa cose utili alla sua città. Finanzia e presiede Emergency, l’ong dei suoi amici Gino e Teresa Strada. Ha collaborato a lungo con il dipartimento di Scienze dell’informazione di Gianni Degli Antoni alla Statale, ha creato con il fisico Giuliano Preparata il Leda, laboratorio di ricerca sulla fusione fredda, prima a Milano, poi a Frascati. Quando parla di car pooling, la condivisione di minibus gestiti in rete da piccole coop come esempio di decongestione del traffico, è perché ha studiato a fondo il tema» (Enrico Arosio & Claudio Lindner).
• Ha fondato con il marito Massimo l’associazione ChiamaMilano, che «offre servizi gratuiti e accoglie proposte e segnalazioni di associazioni e cittadini». A Natale fa regali non consumistici incartati in sacchi di iuta.
• Contestava volentieri la cognata sindaco: non era d’accordo con la distribuzione di kit-antidroga per controllare i figli, con il progetto per la sistemazione dell’area dell’ex-fiera, con la gestione del problema dell’inquinamento ecc.
• «Milly e Letizia non si vanno a genio, c’è poco da fare. Letizia sta a Milly come una crostata di Nutella sta a una dieta ipocalorica. Una è di destra e l’altra di sinistra, una è al governo e una all’opposizione, una è sposata con un Moratti e l’altra è sposata con il Moratti-fratello, una è ricca e l’altra pure, anche se una se lo ricorda e l’altra nicchia, fa finta di niente e sinistreggia qua e là. Insomma, è una questione di politica e non solo. (…) La bella vita di Milly Moratti è un frullato ben assortito di privilegi e vezzi radical chic. È moglie di un petroliere ma fa l’ecologista, è miliardaria ma è di sinistra, fa parte dell’aristocrazia meneghina ma non disdegna di appoggiare liste di estrema sinistra. (…) “Il fatto è che io sono tutto questo: direttore strategico dell’Inter, candidata per Pisapia, moglie di Massimo Moratti. E ne vado orgogliosa. In più non sopportavo che ci fossero tutti quei manifesti milanisti dopo lo scudetto, dato che noi abbiamo vinto il Mondiale per club”. Milly non ci risparmia nemmeno una punta di amarcord: come erano belli quegli anni, la meglio gioventù, la Contestazione come scuola di vita... Insomma i soliti luoghi comuni da sessantottino in odor di pensione. L’assist per la tirata glielo fornisce la dichiarazione di La Russa sulle donne di sinistra (brutte): “Mi offende molto. Noi siamo bellissime, anche perché siamo serene. Abbiamo la gioia che faceva belle le ragazze del ’68. Il coraggio della fantasia”» (Francesco Maria Del Vigo) [Grn 13/5/2011].