31 maggio 2012
Tags : Laura Morante
Biografia di Laura Morante
• Santa Fiora (Grosseto) 21 agosto 1956. Attrice. Nel 2008 “ambasciatrice di bellezza” di Lancôme. «Mia madre aveva una pelle bellissima, le mie sorelle anche. Quando mi chiedevano qual è il tuo segreto?, rispondevo: bevo, fumo, non dormo mai e piango sempre per amore».
• Nipote della scrittrice Elsa Morante (1912-1985), sorella del padre Marcello (1916-2005), avvocato romano che diresse con successo il Teatro sperimentale di Grosseto ed interpretò San Giuseppe nel Vangelo secondo San Matteo di Pasolini, film nel quale compare anche il fratello Giacomo nel ruolo di San Giovanni. Mamma aretina, Maria detta Bonella, dieci figli in tutto.
• «Mia madre era una disadattata totale. Una donna originale e affascinante che disprezzava sinceramente successo e scalata sociale. Se uno ce la faceva, secondo lei, c’era sempre sotto qualcosa di sospetto. Le piaceva spiazzare e ribaltava il senso comune con il paradosso: “Che assurdità – sosteneva – fare regali a un bambino che è stato promosso. Chi ha superato l’anno scolastico il suo premio l’ha già avuto, il regalo dovrebbe averlo chi è stato bocciato”. E mentre lo diceva era seria. Serissima». Il padre «avvocato e giornalista di ammirevole rigore, era impegnato politicamente. Severo, molto indipendente e non di rado autoritario. In famiglia era un tiranno, ma non urlava mai. Le uniche eccezioni le riservava a sua sorella. Al telefono erano guerre dialettiche e tra le stanze risuonavano grida belluine. Si volevano bene, ma avevano un rapporto un po’ più che conflittuale. Con Elsa, comunque, da nipote prediletta e per un breve intervallo, andai anche a vivere. Durò poco. Ero sonnambula e mi mancava mia madre. Venni rispedita rapidamente indietro con un presepe nella borsa. Costava quasi ventimila lire. Lo conservo gelosamente» (Fabrizio Corallo e Malcom Pagani) [Fat 25/5/2014].
• A Roma dall’età di 17 anni con la scusa di studiare danza, debuttò in teatro con Carmelo Bene (una delle poche che gli sapeva tener testa), qualche anno da ballerina, quindi l’ingaggio di Giuseppe Bertolucci per Oggetti smarriti (1979) e quello di suo fratello Bernardo per La tragedia di un uomo ridicolo (1981), con cui andò a Cannes.
• «Ho anche attraversato gravi difficoltà economiche. Soprattutto all’inizio. Non posso dimenticare un episodio, risalente all’epoca di Bianca, il film di Moretti che mi diede il successo. Venne una giornalista ad intervistarmi a casa e rimase colpita dalla povertà dell’ambiente. Una povertà reale, dovuta alla mancanza di mezzi, non certo una posa bohémienne. E mi domandò: ma lei vive in questa casa per motivi politici?».
• Tra i suoi film successivi: Colpire al cuore (Amelio, 1982), Bianca (Moretti, 1984), Turné (Salvatores, 1990), Ferie d’agosto (Virzì, 1996), Marianna Ucrìa (Faenza, 1997), La stanza del figlio (Moretti, 2001, David di Donatello come migliore attrice protagonista), Un viaggio chiamato amore (Placido, 2001), Ricordati di me (Muccino, 2002), Liscio (Antonini, 2004), L’amore è eterno finché dura (Verdone, 2004, Nastro d’argento come miglior attrice protagonista), Cuori (Resnais, 2006), Il nascondiglio (Avati, 2006), Il grande sogno (Placido, 2009), Il figlio più piccolo (Avati, 2010), La bellezza del somaro (Castellitto, 2010), Nessuno mi pettina bene come il vento (Del Monte, 2014). Nel 2012 debutta alla regia con Ciliegine (Globo d’oro come miglior regista rivelazione).
• Molto colta, scrive, ha paura dell’acqua (non va mai a nuotare dove non si tocca), fino a pochi anni fa dormiva con la luce accesa, gli innamoramenti le si annunciano con forti sonnolenze. Era sonnambula: «Ho sempre avuto problemi con il sonno. E ho un’attività onirica fatta di immagini precise. Rimandi. Convergenze. Con i differenti psicanalisti che si sono succeduti negli anni al mio fianco ne ho discusso spesso».
• Sposata due volte: la prima con l’attore francese Georges Claisse, da cui ha avuto Agnese, musicista; la seconda con l’architetto Francesco Giammatteo (nozze nel 2005). Dal regista Daniele Costantini ha avuto Eugenia, attrice (vedi Eugenia Costantini).
• «Una volta dicevo: fumo, bevo, non dormo mai e piango spesso. Sarà per questo che dimostro qualche anno di meno? Adesso non fumo più perché sono asmatica, bevo meno e non piango quasi più per amore e allora non la so più la mia ricetta» (a Erika Arosio) [Gia 21/4/2012].
• «I colori di Laura Morante» (Fernan Ozpetek, in un elenco delle bellezze italiane).