31 maggio 2012
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Biografia di Enrico Morando
• Arquata Scrivia (Alessandria) 30 settembre 1950. Politico. Dal 28 febbraio 2014 viceministro dell’Economia e delle Finanze nel governo Renzi. Eletto al Senato nel 1994, 1996, 2001, 2006, 2008 (Pds, Pd). Ex presidente della commissione Bilancio al Senato (2006-2008). «Per me conta che si siano affermate le idee per le quali mi battevo da anni: i narcisisti “mascherati” come me (i peggiori!) pretendono sempre la prova provata dell’idea originaria».
• «Ex segretario della federazione del Pci di Alessandria negli anni Settanta. Ex giornalista dell’Unità. Ma soprattutto, membro della corrente “migliorista” del partito, quella che negli anni Ottanta aveva come leader riconosciuto Giorgio Napolitano e come progetto politico l’accordo organico con il Psi, il superamento del centralismo democratico e l’adesione all’Internazionale socialista. Negli anni Novanta promuove l’esperimento di Alleanza democratica; poi entra nella segreteria del Pds, con Valter Veltroni segretario come responsabile delle politiche sociali e del dipartimento economico poi. Si presenta candidato alla segreteria con una mozione che chiede una svolta liberista ma prende solo il 4 per cento. Nel 2007, viene chiamato ancora da Veltroni per la campagna elettorale e ne scrive il programma, dopo la campagna elettorale fa parte del governo ombra. In campo economico le sue posizioni sono segnalate come quelle della destra liberal del partito: sotto il governo di Mario Monti presenta al Senato una mozione che chiede la privatizzazione del settore idrico in Italia. (…) L’adesione a principi liberali in economia sono poi stati ribaditi in una pubblicazione scritta a quattro mani con Giorgio Tonini che aveva come sottotitolo “idee per un manifesto riformista”. Morando vi scrive che – a suo parere – non è il mercato ad aver fallito, ma la politica che non ha creato le condizioni e le regole per favorire le trasformazioni positive in campo economico. Per colpa di lobby, cartelli e monopoli» (Luca Pagni) [Rep 28/2/2014].
• «È un uomo di sinistra come s’immagina dovrebbe essere un uomo di sinistra. Come soprattutto se lo immaginano le donne: niente figo, poco macho» (Lina Sotis).
• Nel 2001 fu il terzo candidato alla segreteria del Pds (con Piero Fassino e Giovanni Berlinguer, prese il 5%).
• «Un uomo preparatissimo. Sa tutto» (Giulio Andreotti).
• Autore del programma del Pd con Walter Veltroni. Nel 2012 e nel 2013 sostenne Matteo Renzi alle primarie del centrosinistra.
• Sposato, due figli.