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 2012  maggio 31 Giovedì calendario

Biografia di Federico Moccia

• Roma luglio 1963. Scrittore. Autore dei best seller Tre metri sopra il cielo (Feltrinelli), Ho voglia di te (Feltrinelli), Scusa ma ti chiamo amore (Rizzoli), Cercasi Niki disperatamente (Rizzoli), Amore 14 (Feltrinelli), Scusa ma ti voglio sposare (Rizzoli), L’uomo che non voleva amare (Rizzoli), tutti diventati film (degli ultimi quattro è anche regista). Autore tv (Domenica In..., Scommettiamo che?, I cervelloni, Ciao Darwin, Chi ha incastrato Peter Pan ecc.). Titolare di una rubrica sul Messaggero (“Ho voglia di...”). «Diceva mio padre Pipolo: ogni volta che prendi i pesci in faccia dai critici hai la certezza del successo di pubblico».
• Figlio di Giuseppe Moccia (1933-2006), il Pipolo del celebre duo cinematografico Castellano & Pipolo. Scuola al «don Orione, dalle parti della Camilluccia, e stavo in classe con una delle figlie di Enrico Berlinguer. Maria».
• « Tre metri sopra il cielo l’ho scritto nell’89 e nessuno l’ha voluto pubblicare: senza un colpo di fortuna, il produttore Riccardo Tozzi lo vede in una copisteria e ci crede, forse non sarebbe mai uscito» (da un’intervista di Maria Simonetti).
• Secondo la leggenda Tre metri sopra il cielo fu per un decennio un dattiloscritto che le adolescenti di Roma nord si fotocopiavano in un piccolo culto locale: «Dice la cronaca che nel 2004 lo pubblicò Feltrinelli, quel piccolo libro che era la storia di Babi – ragazza che più di buona famiglia non si sarebbe potuto, a scuola con la divisa e tutto quel che segue – e Step, imbucato alle feste e duro apparente. Dice la fascetta di copertina che Tre metri sopra il cielo ha venduto un milione di copie, nel frattempo c’è stato un film che è Il tempo delle mele delle nuove leve, ha creato un sex symbol per le camerette delle bambine (Riccardo Scamarcio) e fornito nuovi sogni per la fascia dagli otto ai tredici anni» (Il Foglio).
• «Io sono una Polaroid, ho solo fotografato una società che spinge i giovani a desiderare i marchi, al consumismo sfrenato».
• «Il fenomeno Federico Moccia assomiglia un po’ a Claudio Baglioni: successo di pubblico e di vendite, critici freddini e volutamente distratti, interi brani (delle canzoni o dei romanzi) diventati cult, accuse di qualunquismo. Come il Baglioni dei tempi di Questo piccolo grande amore, Moccia ha azzeccato il filone giusto, quello che mancava negli scaffali delle librerie: la letteratura per gli adolescenti della generazione globalizzata» (Alessandra Rota).
• «Macchina da guerra e da soldi» (Antonella Piperno), la sigla di Tre metri sopra il cielo è diventata un brand, 3Msc: braccialetti e orologi (30-80 euro, produzione Tribe by Breil).
• Celebre imitazione di Fiorello a Viva radio2: «Ciao so’ Federico, so’ dei Parioli, c’ho il motorino, il cappelletto, scrivo sette libri in sette giorni» ecc.
• Ha mostrato simpatie per una destra «fatta di gente che lavora, che ama l’ordine, rispetta le regole», nel 2008 s’è avvicinato a Veltroni.
• Ultimi libri: Quell’attimo di felicità (2013), Sei tu (2014), entrambi per Mondadori. Nel 2013 ha diretto e sceneggiato la commedia Universitari - Molto più che amici.
• Dal 2012 è sindaco di Rosello, paesino di trecento abitanti in provincia di Chieti.
• Sposato dal 2001 con Giulia La Penna, autrice televisiva, due figli.
• Laziale.