31 maggio 2012
Tags : Maurizio Milani
Biografia di Maurizio Milani
• (Carlo Barcellesi) Codogno (Lodi) 20 maggio 1961. Attore. Comico. Scrittore.
• «L’attore che faceva il tossico smarrito per Paolo Rossi in Su la testa! ai tempi della Raitre di Guglielmi, il comico che aveva portato drogati, barboni disadattati e disincantati, cinici, personaggi crudeli, mai banali a Cielito Lindo, Letti gemelli, Scatafascio, Facciamo cabaret e che Serena Dandini aveva voluto per Comici» (Anna Bandettini). Fino al 2008 a Che tempo che fa «Poi ho abbandonato. Non avevo rivendicazioni di carattere economico, ma di spazio sì. A cinquant’anni, per principio, non posso fare il figurante. Mi mettevano nell’anteprima del programma, il che poteva anche andare, ma il tempo a disposizione ogni volta era risicato».
• Antonio Albanese: «Quello di Milani è il cinismo più elegante che abbia mai visto. È supermoderno, con tempi comici incredibili e una sublime ironia. È uno dei pochi comici che mi fa ridere a crepapelle».
• Scrittura di prim’ordine, tra i suoi libri L’uomo che pesava i cani, tra gli ultimi: Uomini che piangono per niente (Rizzoli 2013). Fidanzarsi non conviene (Barbera 2012), Mi sono iscritto nel registro degli indagati (Rizzoli 2010). «Ogni volta che tento di mettere il libro di Maurizio Milani L’uomo che pesava i cani nello scaffale dei comici tv vado incontro a brutte sorprese (...) Non ho mai visto un libro che rivendichi così tanto il suo essere libro. Di uno scrittore vero, non di un comico che ogni tanto si esibisce in tv» (Aldo Grasso).
• «Viaggia poco, “anche perché costa” e non usa le mail, è un revisionista della comunicazione nostalgico di posta e fax. Scrive a mano, parole larghe e sghembe. È un comico di strada e dei comici possiede l’infelicità. (…) È un inventore di vite. Surreali, irriverenti, politicamente scorrette, sporche, storte, incompiute, in bilico sulla realtà. Ne prenderemmo in prestito qualcuna se avessimo il coraggio di uscire dai nostri cieli grigi: il falso nomade, il suonatore di narici di cani, il capo dei servizi segreti dei masai, l’uomo bauxite, il capitano di baleniere, il grande obeso, il custode di pala eolica» (Dario Cresto-Dina).
• Le sue poetiche prose deliranti appaiono ogni giorno sul Foglio (“Innamorato fisso”): «Come è iniziata la mia collaborazione al Foglio? Ah, adesso ricordo. Avevo fatto un’intervista alla Radio Svizzera. La giornalista era Maria Rosa Mancuso. Le ho fatto credere di essere innamorato di lei, che poi è vero. La Mancuso lo ha detto a Luigi Manconi, Manconi lo ha detto a mio zio Adriano Galliani, poi ho perso il filo dei contatti. Comunque, ho iniziato la rubrica su Il Foglio il 1° agosto 2006. Guadagno, puliti, 700 euro al mese. Tante volte, negli ultimi tempi gli mando, per fare prima, dei pezzi fatti anni fa» [Dario Cresto-Dina, Rep 12/1/2014]. Collabora anche con Repubblica e Max.
• «Se avessi continuato a fare il rappresentante a Valenza Po avrei guadagnato di più. Ma non mi lamento».