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 2012  maggio 31 Giovedì calendario

Biografia di Giovanna Mezzogiorno

• Roma 9 novembre 1974. Attrice. Di recente vista in Vinodentro (Ferdinando Vicentini Orgnani, 2013) e I nostri ragazzi (Ivano De Matteo, 2014). «Oggi ci sono molte attrici che fanno più copertine con le tette di fuori che film decenti».
• Tra i suoi film: Basilicata coast to coast (Rocco Papaleo, 2010), La prima linea (Renato De Maria, 2009), Vincere (Marco Bellocchio, Nastro d’argento come miglior attrice protagonista e Globo d’oro, 2009), Lezioni di volo (Francesca Archibugi, 2006), L’amore al tempo del colera (Mike Newell, 2007, da Garcia Marquez: «Il mio film più difficile»), L’amore non basta (Stefano Chiantini, 2008), Palermo Shooting (Wim Wenders, 2008, fischiato al Festival di Cannes), Notturno bus (Davide Marengo, 2007), Del perduto amore (Placido, Nastro d’argento 1999 come miglior attrice), L’ultimo bacio (Muccino, 2001), La finestra di fronte (Ozpetek, David di Donatello e Nastro, 2003), L’amore ritorna (Sergio Rubini, Nastro 2005 come miglior attrice non protagonista), La bestia nel cuore (Cristina Comencini, 2005, coppa Volpi a Venezia).
• Figlia di due attori: la madre era Cecilia Sacchi (1938-2010), il padre Vittorio Mezzogiorno (1941-1994). «Ho finito il liceo. Bocciata due volte in quarta ginnasio sono passata al linguistico, facile perché da piccola ero vissuta in Francia. Subito dopo, lo stesso anno che è mancato mio padre, sono andata a Parigi».
• Dopo due anni di apprendistato nel workshop di Peter Brook, a 22 anni debuttò a Parigi nel ruolo di Ofelia in Qui est là, una ricerca sull’Amleto diretta da Brook. «Da piccola volevo diventare ballerina, ho studiato danza classica per 17 anni. Dentro di me non accettavo di fare questo lavoro, mi creava molta sofferenza. Se non fosse stato Peter Brook a darmi la spinta definitiva, se non mi avesse detto “Vai!” in quella maniera così categorica, forse oggi non sarei qui» (da un’intervista di Giuseppe Videtti).
• «Bellezza mozzafiato e spirito di un samurai» (Alberto Dentice), «il New York Times l’ha paragonata ad un mito, Elizabeth Taylor. Forse per i suoi occhioni blu. È stata definita dal giornale americano “attractive and sultry”: attraente e ardente, cioè. Che sia attraente è indiscutibile, ma più che ardente, ci sembrerebbe un po’ più distaccata, quasi irraggiungibile. “Fredda io? Il mio essere misurata lo considero solo un pregio”» (Stefania Angelini).
• «Lavora spesso con registi alla loro opera prima, accetta per amicizia piccoli film destinati a un’apparizione in sala, e se un progetto la convince, si butta» (Simonetta Robiony).
• «Mi considero un temperamento abbastanza stabile: se ho relazioni sono in genere lunghe, ho le mie fedi, anche politiche, che tengo per me, non ho grilli speciali per la testa. Insomma sono classica, un po’ borghese» (da un’intervista di Maurizio Porro).
• «Sono insofferente a qualsiasi disciplina religiosa».
• Ebbe una lunga relazione con Stefano Accorsi: «Sono stata una volta sola con un attore: esperienza che non ripeterò mai». Nel 2009 ha sposato Alessio Fugolo, macchinista conosciuto sul set di Vincere. Hanno due gemelli, Leone e Zeno, nati il 26 agosto 2011.