31 maggio 2012
Tags : Reinhold Messner
Biografia di Reinhold Messner
• Bressanone (Bolzano) 17 settembre 1944. Alpinista. «Sono stato alpinista, ora sono montanaro».
• Ha raggiunto i massimi livelli in ogni specialità alpina: dalla roccia dolomitica al misto delle Alpi occidentali, in velocità e in solitario, in libera e in invernale. Per non parlare delle montagne himalaiane. Innumerevoli le imprese sulle Alpi (oltre 500 salite, fra cui moltissime le prime; ripetizioni di tutte le vie più difficili su roccia, ghiaccio e misto). È stato il primo a completare, nell’86 salendo il Lhotse, la raccolta dei 14 Ottomila, che ha scalato per 18 volte (2 volte su Nanga Parbat, Everest, Gasherbrum I e II). Nell’86 raggiunse anche la cima del Mount Vinson, in Antartide, diventando il secondo ad aver scalato le vette più alte dei sette continenti. Nel 1990 realizzò la prima traversata sugli sci dell’Antartide. «Mia moglie Sabine ad ogni mia partenza si presentava con il testamento da cambiare, sai ci sono altri figli di cui tenere conto, giusto così. La vera avventura è quella in cui non è garantito il ritorno».
• «Suo padre Sepp era maestro. C’erano le vacche da mungere, il maso da portare avanti, il pollaio da guardare. In famiglia erano nove figli: Helmut, Reinhold, Günther, Erich, Walfraud (unica donna), Siegfried, Hubert, Hans Jorg, Werner. L’alpinismo se ne è presi due, Siegfried è morto nell’85, sulle torri del Vajolet, colpito da un fulmine» (Emanuela Audisio).
• L’altro fratello, Günther, morì il 27 giugno 1970 nell’ascesa del Nanga Parbat: «Mi disse che era troppo debole per ridiscendere da dove eravamo venuti, dalla parete Sud, e mi chiese di provare da quella Ovest, il versante Diamir». Francesco Alberti: «Una strada dove mai nessun uomo aveva messo piede. I due incontrano una coppia di alpinisti: erano distanti solo 90 metri, ma separati da un precipizio. Ricorda Messner: “Non avrebbero potuto aiutarci, erano senza corda e comunque io e mio fratello eravamo convinti di farcela”. Il gruppo si divide, passa un’ora e all’improvviso un boato: Günther scompare sotto una gigantesca onda di neve. Messner prosegue da solo, perde due dita del piede per congelamento, si salva». Per anni l’accusarono (in testa il barone von Kienlin, lasciato dalla moglie per Messner) di avere abbandonato il fratello in vetta: nel 2005, il ritrovamento del cadavere proprio dove lui aveva detto di averlo visto sepolto da una valanga, gli rese giustizia.
• «Sono un panteista in senso largo, non sono né cristiano né buddhista, non seguo una religione, ho soprattutto un grande rispetto per la natura. Immagino ci sia un Creatore. Però noi siamo responsabili, con lui. Non faccio differenza tra vita e lavoro. Faccio quello che mi piace, cioè quello che basta per portare avanti la famiglia. Ho la fortuna di fare la vita che ho sempre voluto. Sono un privilegiato, lo riconosco. Viaggio in Asia e in America per sei mesi all’anno, poi sto sei mesi a casa, per procurare la sicurezza a me, ai miei figli e alla mia donna. Sono abbastanza libero: mi alzo quando mi sveglio, vado a letto quando sono stanco e mangio quando mi chiamano a tavola. Mi sento cittadino del mondo, mitteleuropeo, anche se amo molto la mia terra, il Sud Tirolo. La zona che preferisco è quella tra Firenze e Monaco di Baviera. Firenze è la mia città preferita» (ad Alain Elkann).
• Nel 2004 attraversò a piedi il deserto del Gobi.
• Ha creato cinque musei della montagna, il più grande a Castel Firmiano (140 mila visitatori all’anno); l’ultimo nel castello di Brunico. Il sesto, sui 2.277 metri del Plan de Corones, aprirà nel 2014. Nell’ottobre 2004 lanciò l’allarme in seguito allo sgretolamento di alcuni costoni nelle Dolomiti: «Credo che il riscaldamento globale abbia sciolto il permafrost, cioè il terreno che ad alte quote era perennemente sotto zero e faceva da collante per la struttura fragile delle guglie di roccia dolomitica. Può succedere ancora, possono cadere anche pezzi più grandi e non c’è angolo delle Dolomiti che non si possa dire a rischio» (a Giusi Fasano).
• È entrato in tutte le case attraverso lo spot tv dell’acqua minerale Levissima («Altissima, Purissima, Levissima»).
• Dopo la giornalista tedesca Uschi Demeter (già von Kienlin), ha sposato Sabine Eva Stehle. Quattro figli.
• Nel 1999 fu eletto al Parlamento europeo con i Verdi, anche se solo l’anno prima aveva rotto con i Verdi altoatesini per schierarsi con la Svp.