31 maggio 2012
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Biografia di Luigi Merola
• Mugnano (Napoli) 14 dicembre 1972. Responsabile del Progetto legalità nelle scuole del ministero della Pubblica istruzione. Fino al 24 giugno 2007 parroco di San Giorgio ai Mannesi (quartiere Forcella), poi parroco della chiesa di San Borromeo alle Brecce, oggi cappellano della stazione ferroviaria di Napoli Centrale.
Nel 2004, dopo la morte della 14enne Annalisa Durante, si espose nella lotta ai clan: «Celebrai i funerali di Annalisa senza nessuno accanto, con un fax della Curia che mi vietava di fare l’omelia. Non obbedii, ma è stato il giorno più lungo della mia vita». Da allora sotto scorta («i miei angeli terreni»).
• Fu mandato a Forcella per punizione: «Avevo aiutato una famiglia a uscire dall’usura senza l’autorizzazione dell’arcivescovo di allora. Ero giovanissimo, avevo 27 anni. Una vecchietta, quando mi vide per la prima volta, disse: “Che può fare ’sto creaturo?”» (Dario Del Porto).
• Nuove minacce nel maggio 2008 per aver denunciato i clan che gestivano la rivolta di Chiaiano. «Lasciato il posto “in trincea” nel quartiere Forcella, nel 2007 riceve la nomina di dirigente dell’Ufficio III della Direzione per lo studente presso il MIUR. Col nuovo ministro Gelmini diventa promotore di legalità presso la sua Segreteria fino al 31 dicembre 2008. Il 23 marzo 2010 viene nominato consulente a titolo gratuito della commissione parlamentare antimafia. Per questo è stato definito “parroco anticamorra”, definizione che però egli non è solito attribuirsi. Don Luigi continua a promuovere la legalità come presidente della fondazione ’A voce d’e creature e come consulente della commissione antimafia» (www.avocedecreature.it).
• Nel 2013 ha rifiutato l’offerta di candidarsi per il Pdl in Campania. «A lui l’idea di candidarsi non sarebbe dispiaciuta: “Chi lo nega? Ma si sono mossi male (…). C’era un’aria pesante, un po’ per i nomi che circolavano, Cosentino, Milanese, Papa, un po’ perché quasi tutte le scelte erano state fatte senza consultare il governatore Caldoro, l’uomo più onesto del Pdl in Campania. Così mi sono spaventato, mi è sembrato di essere davanti quasi a un sistema camorristico, dove comandava uno solo (…). Le liste in Campania le ha fatte Cosentino, mica Nitto Palma, lui non sa niente di questo territorio. Ecco, l’ho detto. Da qui, il mio timore di essere strumentalizzato. Usato per “ripulire” le liste» (ad Angela Frenda).
• Autore di libri sulle sue esperienze e sulla realtà sociale di Napoli: Forcella tra inclusione ed esclusione sociale (GuidA, 2007), I bambini di Napoli (Graf Edizioni, 2013), Storie di ragazzi tra legalità e camorra (Guida, 2013), ecc.
• Ha interpretato se stesso nel film di Antonio Capuano, L’amore buio (2010), presentato alla 67ma Mostra del cinema di Venezia.
• Dal 2012 è Cavaliere della Repubblica Italiana.
• Nuove minacce nel maggio 2008 per aver denunciato i clan che gestivano la rivolta di Chiaiano.