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 2012  maggio 31 Giovedì calendario

Biografia di Luca Mercalli

• Torino 24 febbraio 1966. Climatologo. Responsabile dell’Osservatorio meteorologico del Real Collegio Carlo Alberto di Moncalieri (fondato nel 1865), si occupa principalmente di ricerca sulla storia dei ghiacciai delle Alpi occidentali. Incaricato di una perizia da parte della Procura di Trento, ha stabilito che il ghiacciaio della Marmolada rischia di scomparire entro venti-trent’anni anche a causa dell’azione dell’uomo legata alla pratica dello sci estivo. Presidente della Società meteorologica italiana, dirige la rivista Nimbus e collabora con Repubblica, La Stampa e il Fatto quotidiano. Noto soprattutto per la partecipazione al programma di Raitre Che tempo che fa.
• Fra i suoi libri: Climi, acque e ghiacciai tra Gran Paradiso e Canavese (Sms 2005), Che tempo che farà (Mondadori 2008), Prepariamoci (Chiarelettere 2011).
• «Molto orgoglioso che la Ue, prendendolo a modello (il suo spazio è finora un unicum senza precedenti), abbia fatto richiesta a tutti i servizi meteo televisivi di veicolare qualche nozione ambientalista» (Adriana Marmiroli).
• «Ha cominciato a tenere omelie sul tempo, a diventare un leader anti-Tav, ad ammonire il governo sulle politiche ambientali: più fonti energetiche rinnovabili, meno sprechi, rispetto del protocollo di Kyoto. Certe sere Mercalli pare un invasato, un profeta di sventure» (Aldo Grasso).
• Ha aderito al comitato “Non grattiamo il cielo di Torino”, contro il progetto di Renzo Piano e ha spiegato così la sua scelta: «Penso all’estate rovente del 2003, ha presente che cosa vuole dire raffreddare un grattacielo di vetro? E lo sa che salire a piedi per 200 metri, se gli ascensori non funzionano, richiede 45 minuti? Allora vuole dire che fabbrichiamo trappole» (a Marina Paglieri).
• Sposato, abita in Val di Susa, si scalda con stufa a legna e pannelli solari (che servono anche a dare energia al computer), ha sostituito «un anonimo prato all’inglese con un fiorentissimo orto», conserva l’acqua piovana, evita i centri commerciali.
• «Vivere a impatto zero non è questione di moda o di ecologia, ma di economia. (…) Se ci fosse una crisi energetica, la mia vita non cambierebbe: grazie ai miei pannelli solari, io ho riscaldamento e docce calde assicurate. Anche il pieno dell’auto, visto che la mia è elettrica. E l’aver isolato la casa, che era un colabrodo energetico, mi fa arrivare una bolletta più risparmiosa» (a Salvatore Giannella) [Set 7/3/2014].
• «Guardi che non ci sono alternative. In futuro non potremo avere tutto. Bisognerà selezionare. Io preferisco scegliere, prima che qualcun altro scelga per me. Prima che mi tolgano le cose fondamentali. (…) Se devo scegliere tra il suv e la doccia con l’acqua calda, ovvio che non si possa ragionevolmente scegliere il suv» (a Valeria Palumbo) [Eur n.11, 2011].
• Un papillon al posto della cravatta.