Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  maggio 31 Giovedì calendario

Biografia di Cosimo Mele

• Carovigno (Brindisi) 7 marzo 1957. Politico. Sindaco di Carovigno (eletto al ballottaggio del 10 giugno 2013). Ex deputato dell’Udc nella XV legislatura (2006-2008). Il partito non lo ha ricandidato.
• «Alla pagina 8 del Corriere della Sera di stamattina, lunedì 30 luglio 2007, c’è la foto dell’onorevole Cosimo Mele, 50 anni, sposato, tre figli, eletto a Brindisi nel cattolicissimo partito dell’Udc e beccato all’hotel Flora di via Veneto con due prostitute e alla fine di un festino a base di coca. Nella foto, l’onorevole appare come un uomo pelato, sorriso mesto, punte dei piedi all’infuori. Si è autodenunciato: una delle due ragazze – F.Z., 29 anni – s’è sentita male, s’è presentata al pronto soccorso del San Giacomo e ha detto di esser stata costretta a prendere delle pasticche. In base a questa dichiarazione, poi ritrattata, i medici hanno chiamato la polizia. Nulla di penalmente rilevante (è attualmente sotto processo con l’accusa di cessione di droga), ma lo scandalo è grosso. I politici sono ormai “la casta”, e uno dei membri di questa casta, un oscuro peon che di giorno si dà da fare per le “politiche della famiglia” (come si dice), di notte spende almeno cinquecento euro per andare a puttane in uno dei più costosi alberghi della capitale. Dopo qualche ora di incertezza, Mele ha deciso di fare “outing”, cioè ha spontaneamente dettato alle agenzie la frase: “Il politico di via Veneto sono io”. Facendosi forte di questa presunta prova di coraggio, ha poi creduto di potersi dimettere dal partito, ma non dalla Camera, luogo che gli garantisce uno stipendio fuori misura e prebende di ogni tipo. Risulta tra i firmatari della legge, presentata dalla stessa Udc, che si proponeva di sottoporre a test anti-droga anche i parlamentari e che la commissione Affari costituzionali, in perfetto “spirito di casta”, ha cassato proprio su questo punto. Interrogato a proposito di questa firma, ha risposto: “Può essere, non mi ricordo”» (Dell’Arti).
• F.Z. si fece qualche giorno dopo fotografare en déshabillé rivelandosi per una Francesca Zenobi detta Pocahontas disperata perché abbandonata dal fidanzato. Nel marzo del 2014 è stata condannata ad un anno e otto mesi di reclusione: avrebbe chiesto all’ex parlamentare denaro (100 mila euro o una raccomandazione per un contratto televisivo alla Rai o a Mediaset) per modificare la versione dei fatti su quella notte. Mele ha denunciato tutto ai magistrati.
• L’onorevole Cesa, segretario dell’Udc, dichiarò che la sbandata dell’onorevole Mele era da attribuirsi alla lontananza dalla famiglia. Propose quindi di riconoscere a tutti i parlamentari, benché titolari di uno stipendio medio mensile di 15 mila euro, un’indennità che rendesse possibile il trasferimento a Roma delle famiglie (proposta subito dimenticata da tutti).
• La stessa Udc, mercoledì 31 luglio 2007, fece venire in piazza Montecitorio a Roma un’ambulanza dell’Unità mobile di rianimazione nella quale tutti i suoi deputati si sottoposero al test antidroga consistente in un tampone orale: la foto dell’onorevole Casini col rotolo di carta ficcato in bocca a mo’ di ciucciotto fece il giro di Internet.
• L’onorevole Cosimo Mele organizzò il suo festino mentre la Camera approvava, senza il suo voto, la riforma della Giustizia del ministro Mastella.
• Indagato anche per un debito di 100 mila euro che avrebbe accumulato con il Casinò di Venezia in una sola notte nel 2006, rischia la vendita all’asta di alcune sue proprietà immobiliari per risanare una cifra che, insieme ad altri contenziosi, si aggira attorno ai 400 mila euro.
• Due figli dalla prima moglie, Adele, e due dalla seconda, che diede alla luce una bambina (Angelica) l’11 agosto del 2007, poco dopo l’affaire del Flora. Divorziato anche dalla seconda moglie, non si è pentito dello scandalo: «È peccato avere una passione per le donne? No, dico io, non è peccato» [a Fabrizio Roncone, Cds 12/6/2013].