31 maggio 2012
Tags : Giovanna Melandri
Biografia di Giovanna Melandri
• New York (Stati Uniti) 28 gennaio 1962. Politico. Eletta alla Camera nel 1994, 1996, 2001, 2006, 2008 (Pds, Ds, Pd). Ministro per i Beni culturali nei governi D’Alema I e II e Amato II (1998-2001), dello Sport e Politiche giovanili nel Prodi II (2006-2008), ministro della Comunicazione nel governo ombra di Walter Veltroni. Nel 2012, nonostante le polemiche, è nominata da Lorenzo Ornaghi presidente del Maxxi (Museo nazionale delle arti del XXI secolo), si dimette da parlamentare e dichiara che avrebbe «lavorato gratis». Nel 2013 l’arrivo dello stipendio grazie al via libera del cda del Maxxi, che le riconosce anche il ruolo di amministratore delegato. Dal marzo 2012 è presidente di Uman Foundation.
• «La prima ministra newyorkese della storia italiana è nata oltreoceano in una famiglia Rai. Figlia di un dirigente di viale Mazzini, cugina di Giovanni Minoli, sorriso telegenico, capelli biondi, occhi celesti, molto carina, è cresciuta nella scuola quadri di Legambiente, parificata a Botteghe Oscure. Allieva di Federico Caffè, scomparso poco prima della sua laurea» (Pietrangelo Buttafuoco).
• «Nelle politiche del 1994, con Berlusconi e Fini trionfanti, i Progressisti vincono a Roma un solo collegio su 24: è l’esordiente Melandri a conquistarlo. Accetta di correre alle elezioni provinciali al Salario-Parioli, da mezzo secolo il più a destra della Capitale. Amica di Walter Veltroni che l’ha sponsorizzata ai Beni culturali. Abituata ai commenti aspri dei suoi compagni di partito, che la ritengono una “raccomandata”, aiutata troppo dall’avvenenza. Come disse Claudio Velardi, allora braccio destro di Massimo D’Alema: “Facciamola ministro, ci vuole una bella donna che venga bene nelle foto”» (La Stampa).
• Parla tre lingue. Nella trasmissione Linea 3 di Lucia Annunziata affrontò gli avversari polisti avendo imparato a memoria il loro programma elettorale (era il 1996, c’erano le politiche). Quelli andarono in confusione perché lei glielo demoliva e loro non lo conoscevano. Si disse poi che era stato un po’ grazie a lei se il centrosinistra aveva vinto le elezioni.
• Da ministro dello Sport appoggiò la decisione del commissario straordinario della Figc Luca Pancalli di sospendere i campionati all’indomani degli scontri tra ultras e polizia a Catania in cui morì l’ispettore capo Filippo Raciti (febbraio 2007); dopo l’assegnazione degli Europei 2012 a Polonia e Ucraina, e non all’Italia, criticò i vertici del nostro calcio: «Sono scollegati dalla realtà» (aprile 2007); accusò il ciclismo nei giorni dello scandalo che investì il Tour de France: «Sta tirando troppo la corda: un calendario così è un’istigazione al doping (...) Ecco perché arrivo a dire che si può anche fermare il ciclismo» (luglio 2007); le sarebbe piaciuto vedere a Pechino una donna come portabandiera per l’Italia.
• «Giovanna Melandri è ministro dello Sport da pochi mesi, ma si è già guadagnata la stima degli addetti ai lavori. “È una donna bella e brava, ma proprio non la capisco: stia fuori dal calcio!” ghigna Matarrese. “È un’incompetente!” urla Zamparini (...) Indimenticabile la notte della vittoria di Berlino, con i 23 campioni a cantare in coro “ollellé, ollallà/faccela vede’, faccela tocca’” e la Melandri inviperita con i giornalisti: «Cos’avete capito? Si riferivano alla Coppa del mondo!» (Aldo Cazzullo nel febbraio 2007).
• Favorevole ai Dico. Aderì all’inaugurazione della prima gay street in Italia, a Roma. Nel novembre 2006 lanciò un appello contro l’anoressia e le modelle taglia 38 in passerella, poi in collaborazione con Benedetta Silj scrisse Come un chiodo. Le ragazze, la moda, l’alimentazione (Il Saggiatore 2007), rielaborazione delle scelte che hanno ispirato il Manifesto nazionale della moda contro l’anoressia.
• Essendo nata negli Stati Uniti, votò a Roma per le primarie americane: Barack Obama, anche se fu «una scelta tormentata».
• Nell’agosto 2007 venne ricoverata al policlinico Gemelli di Roma per una infezione batterica polmonare.
• Una figlia, Maddalena (1998), dall’avvocato Marco Morielli (Roma 2 aprile 1949) che ha sposato nel 2009.
• Piuttosto inseguita dalla stampa rosa. Scalpore per le foto pubblicate da Chi in cui si bacia col musicista Nicola Piovani, poi per le indiscrezioni sulla sua presenza nella villa di Flavio Briatore in Kenya, presenza da lei negata («mai stata a Malindi da Briatore») e poi inequivocabilmente confermata da un servizio fotografico in cui la si vedeva ballare.