31 maggio 2012
Tags : Piero Mazzarella
Biografia di Piero Mazzarella
• Caresana (Vercelli) 2 marzo 1928 - Milano 25 ottobre 2013. Attore. «Anche i passeri qui da noi nascono con la bronchite incorporata, non cinguettano ma tossiscono».
• Figlio d’arte (mamma milanese, papà siciliano, entrambi attori), ha debuttato a dieci anni in una riduzione teatrale dei Miserabili, vestendo i panni di Cosetta bambina. Carriera di 70 anni, con 240 titoli, tra cui El nost Milan di Bertolazzi diretto da Strehler (1961). Ha indossato i panni della celebre maschera milanese Tecoppa. Berlusconi, appena può, va a vederlo di nascosto. In occasione della messa in scena de La leggenda del Santo Bevitore di Joseph Roth , regia di Andrée Ruth Shammah, ha detto: «Il pubblico mi conosce solo per quel che appaio in scena, della mia vita privata si sa ben poco. Ho cinque figli ma vivo solo, non voglio disturbare nessuno. Non vado in pensione perché amo il mio lavoro, e quando posso giro per Milano, per strade e osterie di periferia. Dove di tipi come quello che racconta Roth se ne trovano ancora. Gente strana, autentica. C’è da imparare. E poi... Anch’io amavo molto il bicchiere, ma l’età e gli acciacchi ormai me lo proibiscono.
• Mentre interpretava Roth, ha anche tenuto lettureal Politecnico e alla Braidense dell’ Adalgisa di Gadda.
• «Piero Mazzarella è, costituzionalmente, biologicamente, una creatura dell’Italia d’oggi: mescolanza di sangue siciliano e milanese, natura mediterranea ed arcaica trapiantata nella Val Padana e nell’europeismo della metropoli lombarda» (Mario Soldati).
• Da ultimo visto in Viv con duù ghej (regia di Rino Silveri).
• «Il più grande interprete di una milanesità che sta scomparendo, ma nasconde anche una maliziosa bugia perché lui non è solo un attore dialettale, ma un grande attore punto e basta».
• «“Terminata la prossima stagione, dal 2009 non reciterò più in meneghino”. Che cosa farà dopo? “Il 2 marzo 2008 compirò 80 anni. Sto aspettando la nuova traduzione de Il cappotto di Gogol, che allestirò col Piccolo. Ho un sogno: creare un teatro che si chiami “Milano, la città dei dialetti”, dove ospitare compagnie dialettali da tutt’Italia”. E il suo Tecoppa? “Forse lo rifarei per un’ultima volta, in un enorme teatro ad ingresso gratuito”» (a Franco Manzoni).
• Premio Carlo Porta 2007 (con Mike Bongiorno e don Verzé).