Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

• Roma 9 settembre 1940 – Roma 11 gennaio 2010. Manager. Da ultimo consulente Fiat e amministratore indipendente di Prysmian e Atlantia.
• Nipote di Raffaele Mattioli, presidente della Comit, laurea in Giurisprudenza, Master in Business Administration all’Harvard University di Boston, all’Iri come direttore finanziario di Alitalia e Italstat, dal 1975 in Fiat, ricoprì per anni la carica di direttore finanziario con responsabilità estese all’Amministrazione, Pianificazione e Controllo e in generale a tutte le attività finanziarie del Gruppo.
• «È l’uomo dei numeri, della finanza, ma sarebbe riduttivo definirlo uno “specialista”. È anche il manager più vicino a Romiti, ma non ha la mentalità dell’“assistente”. Con lui iniziò la sua carriera, quando l’ex presidente della Fiat, era amministratore delegato dell’Alitalia. Lo seguì poi all’Italstat, per poi approdare nel 1975 in Fiat, come responsabile della direzione affari finanziari» (Il Foglio).
• Il 22 febbraio 1993 fu arrestato dai giudici di Milano per corruzione. Il successivo 23 aprile Cesare Romiti consegnò ai magistrati un memoriale sulle tangenti pagate dal gruppo torinese.
• «Sarebbe forse un po’ riduttivo dire semplicemente che è stato per anni l’uomo della finanza del gruppo: più che altro è stato uno dei primi chief financial officer d’Italia. Figura manageriale che certo si occupa della finanza ma che svolge un ruolo centrale nella vita e nell’organigramma aziendale quando la società è complessa, articolata in senso internazionale, organizzata come una multinazionale. Tutto questo era ed è Fiat, tutto questo Mattioli ha svolto sempre vicino al “leader” che in Fiat lo ha chiamato: Cesare Romiti» (Sergio Bocconi) [Cds 12/1/2012].
• «Era forse il più romano (e il meno sabaudo) della prima linea dei dirigenti Fiat» (Vittorio Malagutti) [Fat 10/6/2012].
• Due figli: Anna e Andrea.