31 maggio 2012
Tags : Leopoldo Mastelloni
Biografia di Leopoldo Mastelloni
• Napoli 12 luglio 1945. Attore di teatro.
• Nato in una nota famiglia di giuristi, per il carattere esuberante è stato cacciato da diverse scuole fino a diplomarsi ad Avellino. «Vengo da una mitica scuola di ricerca, il Teatro Esse di Napoli, il mio primo maestro, profondo conoscitore della parola e della scrittura, fu Gennaro Vitiello che mi affidò il personaggio della Regina dei bianchi ne I negri di Genet e m’insegnò che una cassetta per la frutta può diventare un trono se l’attore sa comunicare al pubblico la sua certezza d’invenzione» (a Giulio Baffi).
• Nel 1984, durante la trasmissione Blitz, gli scappò una bestemmia: scandalo e immediato allontanamento dal video (durato molti anni). • Nel 2006 partecipò al reality La fattoria. Recentemente in televisione, ospite di Pomeriggio Cinque di Barbara d’Urso.
• Nel 2008 visto in Io, l’erede di Eduardo De Filippo, regia di Andrée Ruth Shammah. Nello stesso anno ha presentato in anteprima ai Riverside Studios di Londra Metti una sera a cena con Patroni Griffi, cinemontaggio ricco di inediti prodotto a sue spese in omaggio al regista, drammaturgo, sceneggiatore e scrittore napoletano. Poi, teatro dei telefoni bianchi: Due dozzine di rose scarlatte (che Aldo De Benedetti scrisse nel ’36 per De Sica e la Rissone).
• Ha subito una decina di furti nella sua casa di Napoli, «un primo piano alto in pieno centro, a Vico Vasto a Chiaia. Vivo a Napoli con grande terrore, non la riconosco più soprattutto da un punto di vista civile, per non dire culturale» (a Massimo Galanto).
• Omosessuale: «Io mi scoprii presto gay, ma nella realtà questo si paga» (a Maurizio Porro) [Cds 4/4/1998].
• Il fratello Carlo è un noto magistrato (indagò tra l’altro su Vittorio Emanuele di Savoia).