31 maggio 2012
Tags : Marina Massironi
Biografia di Marina Massironi
• Legnano (Milano) 16 maggio 1963. Attrice.
• Celebre per le collaborazioni con Aldo, Giovanni & Giacomo (con cui è stata sposata). Apparizioni più famose in Mai dire gol, in cui è rimasta stabilmente dal 1996 al 1998, e nel film Pane e tulipani di Silvio Soldini (2000, David di Donatello e Nastro d’argento come miglior attrice non protagonista). Diversi lavori anche come doppiatrice, soprattutto personaggi di cartoon come in Monsters&Co. (2002) e Mucche alla riscossa (2004) della Disney. Nel 2008 è stata la voce narrante dell’audiolibro Pippi Calzelunghe edito da Emons. Da ultimo vista a teatro in Sotto paga! Non si paga! (scritto e diretto da Dario Fo) e in Due partite (di Cristina Comencini). In tv nella fiction Cotti e mangiati con Flavio Insinna (su Raiuno, 2006).
• «Io venivo dalla scuola sperimentale di Busto Arsizio, mi ero diplomata declamando Leopardi, sognavo di far piangere la gente e Giacomo (Poretti) lavorava in ospedale. Siccome in privato facevo ridere, abbiamo pensato di provare. È stato un bel sodalizio, anche se è complicato essere sposati e anche partner, ma noi non ci si poneva il problema, vivevamo alla giornata, in tutti i sensi. Spettacolini di cabaret dove capitava, clown per le feste dei bambini, molte barzellette sceneggiate, un minimusical sulle api, io e Giacomo, per le scuole. E infine le serate allo Zelig, la tv svizzera, mentre io doppiavo e Giacomo faceva il primo attore. Poi, una sera in un villaggio in Sardegna, dove recitavamo Strudel e Gretel abbiamo incontrato Giovanni ed Aldo, già amici di Giacomo, ed è scoccata la scintilla, il successo dei Corti con 300 repliche su e giù per l’Italia, i film, siamo diventati il Quartetto Cetra della risata».
• «Ero una palla di bimba, direi più larga che alta e così sono stata fino allo sviluppo. Fra le tante discriminazioni subite da bimba grassa, mi ricordo che quando facevamo Giochi senza frontiere nessuno mi voleva mai in squadra».
• «Quando mi licenziai dall’ufficio esteri di una grande ditta per andare a guadagnare un ottavo e neanche sicuro, i miei genitori hanno sofferto. Però mi hanno creduto, non mi hanno mandata dallo psicanalista, ed oggi sono miei fan» (da un’intervista di Maurizio Porro).
• «Se fossi un piatto vorrei essere un’insalata, con tanti ingredienti, frutta fresca e secca e una vinaigrette molto aromatizzata: un caleidoscopio di sapori e di colori. Un po’ confusa: come me, appunto» (a Marina Baumgartner).