31 maggio 2012
Tags : Marracash
Biografia di Marracash
• (Fabio Rizzo) Nicosia (Enna) 22 maggio 1979. Rapper. Primo grande successo: Badabum cha cha (tormentone estivo 2008). Ultimo album nel 2015, Status.
• «Nel quartiere, quando ero ragazzino, il mio soprannome era “marrueco”. Ho aggiunto cash per dare un tocco internazionale e perché fa molto rapper».
• «“Ho origini estremamente popolari. Genitori di origini siciliane, entrambi arrivati a Milano da Nicosia, e contadine. Vivevamo in zona Chinatown, casa popolare senza bagno e con una turca al piano. Una famiglia quasi verghiana insomma”. Quando Fabio ha 10 anni la vita della famiglia Rizzo cambia. “Nel 1992, causa Tangentopoli, arrestarono il proprietario della ditta per cui lavorava mio padre. Perse il lavoro e arrivò pure lo sfratto”. Dalla Chinatown che mischia popolare e piccola borghesia, alla Barona, periferia pericolosa “Fu uno choc”. Teppisti e bulli abbondano e Marra si adegua. “In Chinatown mi vergognavo a invitare amici a casa, mi sentivo emarginato. Nel nuovo quartiere mi sono ricollocato. Sono peggiorato a livello degli altri. I valori erano al contrario: ti sentivi figo se avevi i genitori criminali. La mia faccia da marocchino e poco di buono è servita” (…) Sull’onda del successo di Fabri Fibra, Marracash è stato uno dei pionieri della seconda ondata dell’hip hop italiano dopo il naufragio di quella degli anni Novanta. I primi passi underground con la Dogo Gang, il passaggio a una multinazionale e il successo di Badabum cha cha, i dischi d’oro con King del rap e Status» (Andrea Laffranchi) [Cds 27/5/2016].
• «Le mie sono canzoni che vengono dalla strada. Non scrivo testi sulle vallette tv che fanno marchette, io parlo a quelli che non arrivano a fine mese. Come me fino a poco fa. Adesso tengo concerti e devo dire che prendo dei bei soldi».
• «Vengo dal rock. Sono un ex metallaro, e l’hip hop usato come ariete contro il resto della musica infastidisce anche me (…) Sono stato tra i primi, con Fabri Fibra, a giocare la carta dell’ironia pungente: ora però non la trovo più così divertente. L’hip hop, proprio come questo Paese, è capace solo di due cose: uniformarsi, oppure distaccarsi con battute simpatiche, con la satira» (a Paolo Madeddu) [Rolling Stone, Gennaio 2014].
• Da marzo 2012 conduce su Mtv il talent Mtv Spit, finestra sulla scena underground del freestyle italiano.
• Ha appoggiato il M5s alle politiche 2013. «Non lo rifarei. Sono uno di quelli che ci ha creduto, ma poi mi sono informato: era il cambiamento epocale che tutti volevamo così tanto da non approfondire abbastanza. Ma è fuffa».
• «Sono molto radicale. Ho idee condivise solo da me, mi fa strano non adattarmi a quello che vale per tutti gli altri. Credo nell’amore, non nella coppia. Sono egoista all’estremo. Posso amare una ragazza anche una sera sola, dando tutto me stesso».