Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  maggio 31 Giovedì calendario

Biografia di Neri Marcoré

• Porto Sant’Elpidio (Ascoli Piceno) 31 luglio 1966. Attore. Imitatore. Conduttore tv. Da ultimo visto in tv (Per un pugno di libri, la fiction Rai Purché finisca bene) a teatro (Beatles Submarine con la Banda Osiris), al cinema (Mi rifaccio Vivo di Sergio Rubini e Smetto quando voglio di Sydney Sibilia) e sentito in radio (Black Out, con Enrico Vaime, Radiodue). «Non mi sento né un comico, né un imitatore e neppure un conduttore. Mi sento solo un attore che vuole sperimentare».
• «Sono nato in provincia. Vederne tutti i limiti mentre cresci, ti dà lo stimolo per cercare altro. Nello stesso tempo, una madre che cuce le tomaie delle scarpe in casa, un padre che ha il laboratorio da falegname nel retro, due nonni in casa e due a pochi passi, ti danno il senso del rifugio sicuro, una sicurezza che resta per sempre. Anche per questo oggi ci porto spesso i miei tre bambini» [Esp 11/2/2010].
• «Il ragazzo della porta accanto, uno che le madri vorrebbero come genero: è carino e perbene e il successo, conquistato lentamente, non ne ha cancellato garbo e timidezza né modificato i valori. Al cinema è arrivato non usando l’immagine televisiva ma misurandosi come attore. E con successo, grazie a Pupi Avati e all’impacciato protagonista di Il cuore altrove» (la Repubblica).
• Ex interprete parlamentare (inglese e tedesco), ebbe la prima notorietà come imitatore (Gasparri, Alberto Angela, Piero Fassino, Zoff): «Sono assolutamente un parvenu dello spettacolo. Nel 1990, alla fine della scuola, studiavo da interprete, mi sono ritrovato per gioco a partecipare a Stasera mi butto, c’era anche Panariello, mi hanno chiamato per un altro programma, TGX, e ho dovuto spostare l’ago della bilancia. Mi sono trasferito a Roma, ho frequentato corsi serali di doppiaggio e ho cominciato a fare i primi turni. Niente di importante, soprattutto cartoni, South Park e I Simpson. E mi faceva tristezza pensare al futuro come doppiatore. Nel 1995 ho fatto un provino per lo speaker in un programma di Serena Dandini, ci ho messo un po’ troppa ironia. Non ho fatto lo speaker, ma l’incontro è stato felice, abbiamo buttato le basi per Pippo Chennedy e, con L’ottavo nano, sono arrivato a un gradino più alto. Ho lavorato un po’ con la Gialappa’s Band».
• In tv ha impersonato papa Luciani (in onda a ottobre 2006, regia di Giorgio Capitani).
• «Prima che Antonio Avati mi notasse a Per un pugno di libri e mi segnalasse a Pupi per Il cuore altrove, avevo fatto altre cose, anche Ladri di cinema di Piero Natoli e Ravanello pallido con Luciana Littizzetto. Ma se ne erano accorti in pochi».
• Nel 2005 fece la parte del giovinastro in La seconda notte di nozze di Pupi Avati. Nel 2006 prese parte alla fiction E poi c’è Filippo: «Si è calato nel ruolo di un autistico affetto dalla sindrome di Asperger con rara sensibilità. Premiata dal pubblico» (Silvia Fumarola).
• Nel 2007 lavora ancora con Serena Dandini a Parla con me dove imita Luciano Ligabue (personaggio che porta lo stesso anno anche a Sanremo). Da ultimo l’imitazione-cult di Gianni Riotta.
• Dal 2008 al 2010, insieme a Luca Barbarossa, ha portato in scena lo spettacolo musicale Attenti a quei due.
• Nel 2010 ha interpretato il ruolo del protagonista nel film La scomparsa di Patò di Rocco Mortelliti, tratto da un romanzo di Andrea Camilleri.
• Nel 2013 ha condotto NeriPoppins su Raitre.
• Sostiene che alla base della sua capacità imitativa ci sia «qualche problema di relazione. Non si inizia per caso a fare le voci altrui. Un modo per camuffarsi ed entrare nelle simpatie degli altri senza rischiare».
• «Il talento di Neri Marcorè è quello di avere molti talenti. Lui li sfrutta con prudenza, li alterna con intelligenza e sembra aspettare che si compongano in un’unica arte che li comprenda tutti. Senza fretta, con un andamento quasi flemmatico, è intanto uno straordinario imitatore (il suo Gasparri resta una vetta insuperata del genere), un ottimo attore (come si è visto in due film di Pupi Avati e nel Papa Luciani della fiction Rai), un presentatore garbato (per dieci anni ha condotto Per un pugno di libri su RaiTre), un cantante provetto (tanto da cimentarsi nella riproposta di uno spettacolo di Giorgio Gaber), un doppiatore di qualità e forse, tra non molto, anche un regista e un romanziere. A Marcorè piace insomma non farsi trovare là dove ci si aspetta che sia (Stefania Rossini).
• Direttore artistico del Teatro delle Api di Porto Sant’Elpidio. Grande tifoso dell’Ascoli per il quale è sceso in campo come testimonial a dicembre del 2013, quando rischiava il fallimento, tifa da sempre anche la Juventus.
• Nel 2007 eletto nell’assemblea costituente del Pd. L’anno successivo fu uno dei mille volti noti arruolati dal Pd per consegnare agli iscritti negli 8 mila circoli una pergamena ricordo (offerta minima 5 euro) con il titolo di «socio fondatore». Comunque non si è mai iscritto perché «se tesserarsi a un partito significa avere un obbligo, io rivendico un’assoluta libertà di giudizio. Poi c’è tesseramento e tesseramento. Ricordo bene gli anni di Craxi, quando tanta gente dello spettacolo si iscriveva al Psi per lavorare» (Michele Anselmi) [Grn 14/07/2009].
• Sposato con Selene, tre figli (Arianna, i gemelli Elia e Nicola).