31 maggio 2012
Tags : Roberto Manzione
Biografia di Roberto Manzione
• Salerno 2 giugno 1953. Politico. Eletto alla Camera nel 1996 col Polo per le Libertà, al Senato nel 2001 e 2006 con la Margherita. Nel 2007 fondò con Willer Bordon l’Unione democratica per i consumatori. Ha poi attivamente partecipato (per esempio non votando la riforma della Giustizia) al logoramento del governo Prodi, al punto da meritarsi un’accusa di slealtà da parte del presidente del gruppo Anna Finocchiaro.
• «Sono un Gemelli creativo, rigoroso e soprattutto rompiballe».
• «Rodomontesco e donchisciottesco» (Salvatore Merlo), per contrastare la riforma della Giustizia di Berlusconi nel 2005 si barricò in aula per 50 minuti, facendosi alla fine espellere da Pera.
• «Avvocato delle cause gratis, membro scomodissimo della Giunta per le elezioni, vicepresidente della commissione Giustizia nonché assoluto mago di regolamenti e cavilli» (Monica Guerzoni), nella XV legislatura (2006-2008) vantò più polemiche contro la maggioranza che qualsiasi altro senatore berlusconiano, «passò settimane a battersi per riconoscere ai radicali i loro diritti sugli 8 seggi contestati di palazzo Madama (vedi Marco Pannella). Il problema è che uno degli 8 che avrebbe dovuto tornare a casa era il collega della Margherita Luigi Zanda, che non gradì affatto» (Francesco Bei). Ha promosso la riduzione numerica del governo (da 103 a 60 componenti) e la norma sulla class action.
• «Di lui, i più garbati, dicono che è un gran rompicoglioni» (Merlo), altri lo hanno ribattezzato Tom Ponzi, re degli investigatori privati, spalleggiato da Tex Willer-Bordon.
• Nel 2013 un’accusa di stalking da parte dell’ex moglie.
• Seconda moglie l’avvocatessa Licia, a cui una volta la Finocchiaro disse: «Se suo marito a casa fa solo la metà dei guai che combina qui...».