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 2012  maggio 31 Giovedì calendario

Biografia di Chiara Manzi

• Quindici (Avellino) 7 marzo 1940. Camorrista, affiliata al clan Graziano (operante a Quindici, Sarno e nell’Agro nocerino sarnese), in lotta, a Quindici (Avellino), con il concorrente clan dei Cava.
• Vedova di Salvatore Luigi Graziano (morto il 29 agosto 2013), boss storico del clan, due figli, Adriano (attuale capo, con lo zio Arturo), e Antonio. Per distinguerli dagli altri Graziano con lo stesso nome, i suoi figli sono noti col matronimico “Chiarinelli”.
• Arrestata il 26 maggio 2002 per la cosiddetta “strage di Lauro” (vedi Biagio Cava), condannata poi a dieci anni e otto mesi (a seguito di giudizio abbreviato), per concorso “anomalo” nell’omicidio (cioè la Manzi, di fatto, ha contribuito all’omicidio, anzi, è stata «il vero regista di quest’assurda operazione criminale», per aver «incitato e consolidato la volontà omicida» delle “chiarinelle”, ma lei, sempre secondo la Corte, non voleva l’omicidio). Ergastolo per il marito e il figlio Antonio, che avevano eseguito la strage.
• Quando stanno per tendere un agguato ai Cava, in genere, i Graziano lo annunciano agli abitanti di Quindici lasciando una colomba bianca sgozzata all’inizio del paese (è il simbolo della lista civica scelto dai Cava per presentarsi alle elezioni comunali; una torre quello dei Graziano, che di sindaci, dagli anni Sessanta, ne hanno avuti cinque, due morti ammazzati, tre rimossi dal presidente della Repubblica per rapporti con la camorra).
• Condannata in via definitiva a quattro anni per associazione camorristica l’11 luglio 2007, il 21 luglio 2012 ha ottenuto gli arresti domiciliari, causa le precarie condizioni di salute.
• Controllata all’ospedale di Nola dove era ricoverato il marito gravemente malato, fu sorpresa con una pistola (a cura di Paola Bellone).