31 maggio 2012
Tags : Nadia Mantovani
Biografia di Nadia Mantovani
• Sustinente (Mantova) 1950. Ex terrorista delle Brigate Rosse. «Cattolica, voleva fare la missionaria e il medico, ma scelse le Brigate Rosse, col nome di battaglia di “Giulia”. Condannata a 20 anni e 2 mesi, si è dissociata, ha scontato due terzi della pena ed è stata rimessa in libertà nel ’93» (Francesco Alberti). Legata sentimentalmente al fondatore delle Br Renato Curcio, venne arrestata nel 1978 nel covo milanese di via Montenevoso. «Poi il carcere speciale a Messina e Voghera (“nelle carceri speciali sono stata la prima ad entrarci e l’ultima a uscirne” racconta), il trasferimento a Torino e l’approdo a Bologna. Nei primi anni Ottanta è venuta la dissociazione dalla lotta armata (non è stata mai coinvolta in omicidi o ferimenti) e la semilibertà inaugurata idealmente con una mostra fotografica nella sala liberty della vecchia Borsa bolognese in palazzo D’Accursio, la sede municipale. Al processo fu condannata a 20 anni con una sequela di imputazioni da associazione sovversiva alla banda armata» (Valerio Varesi).
• L’espiazione completa della pena è avvenuta nel ’96. Oggi l’ex brigatista ha una figlia, Anna, avuta nel 1990 da una relazione con Roberto Ognibene, brigatista storico in carcere dal 1974. Ha fondato a Bologna l’associazione Verso Casa che si occupa del reinserimento delle ex detenute nella società.
• Nel 2004 ha partecipato al Meeting di Comunione e liberazione insieme a Francesca Mambro, ex terrorista nera. L’evento scatenò non poche polemiche, soprattutto con i familiari delle vittime delle stragi. «Ho commesso parecchi errori e della mia storia salvo poco: l’amore per la giustizia e la solidarietà. Ora per me l’ideologia ha poca importanza, conta la quotidianità. Per fortuna, non ho fatto in tempo a commettere reati gravissimi. Ho partecipato alla costruzione delle Br, ma non ho preso parte a omicidi politici».