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 2012  maggio 31 Giovedì calendario

Biografia di Vito Mancuso

• Carate Brianza (Milano) 9 dicembre 1962. Teologo. Docente Storie delle dottrine teologiche all’Università degli Studi di Padova. Dal 2004 al 2011 ha insegnato Teologia moderna e contemporanea all’Università San Raffaele. Scrive su la Repubblica, in precedenza sul Foglio.
• Ha avuto grande successo col saggio L’anima e il suo destino (Raffaello Cortina, 2007). «L’autore parla dell’anima e di Dio, della morte e della vita, incrocia teologia e filosofia, scienza e spiritualità. Punta in alto, nientemeno che a rifondare la fede cristiana grazie a una teologia laica, universale (sono aggettivi suoi), capace di parlare direttamente alla coscienza dell’uomo, senza mediazioni ecclesiastiche. Perciò si lancia in un corpo a corpo con duemila anni di dottrina cristiana, prende di petto i dogmi, tifa per Tommaso e stronca Agostino, saccheggia Einstein e lima le unghie a Darwin, attacca la teologia postconciliare, tira in ballo il Papa (come teologo, una buona volta), ridimensiona la Bibbia, ridefinisce la natura e lo spirito, discute il ruolo di Gesù Cristo, chiude le porte dell’Inferno e ridisegna i confini del Paradiso. Tanta roba, pure troppa» (Marco Burini).
• «Nato in Brianza, da genitori siciliani, cresciuto (indenne) in un ambiente dominato da Cl da una parte e dalla sinistra estrema dall’altra, dopo avere preso i voti ha capito che la sua vera vocazione era lo studio della teologia ma senza alcun vincolo sacerdotale» (La Stampa).
• Formazione: «I romanzi di Salgari, che per me hanno significato l’avventura e soprattutto la lotta contro l’ingiustizia. E l’enciclopedia Conoscere, quella della Fabbri»; testi di riferimento: «Saggezza greca e paradosso cristiano di Charles Moeller, edito da Morcelliana tanti anni fa. Ma uno degli autori decisivi per la scelta di entrare in seminario è stato Fëdor Dostoevskij. Tutto Dostoevskij, anche se I fratelli Karamazov è il romanzo che ho letto quattro, cinque volte... Pure Jaspers ha significato molto, in particolare La fede filosofica davanti alla rivelazione. Ma il libro più importante è stato Dio esiste? di Hans Küng: ha determinato la mia visione della fede come sì complessivo verso una realtà intimamente razionale, perché io interpreto Dio come datore di senso, come fondamento razionale e eterno del mondo »; fonti di ispirazione: «Pavel Florenskij, sacerdote, ma soprattutto matematico, nonché ingegnere (…). Dietrich Bonhoeffer, alla base della mia vocazione teologica nel senso più stretto (…). Pierre Teilhard de Chardin, l’evoluzionista, il gesuita proibito, che venne perseguitato, mandato in esilio». Dottorato in teologia con una tesi su Hegel, ha letto più volte tutta la Bibbia cercandone le contraddizioni interne. Si sente più vicino a San Tommaso d’Acquino che a Sant’Agostino (ibidem).
• Ultimi libri: Io e Dio. Una guida dei perplessi (Garzanti, 2011), Il principio passione (Rizzoli, 2013) La vita segreta di Gesù (Garzanti, 2014).
• È stato consulente per la saggistica di Mondadori, lasciò in dissenso dalla soluzione del contenzioso fiscale adottata da Berlusconi attraverso una legge, esortando altri autore ad agire allo stesso modo; «È mia precisa intenzione cercare Ricky Cavallero, il direttore generale, e chiedergli di cacciare Vito Mancuso a calci nel culo» commentò il premio Strega e autore Mondadori Antonio Pennacchi (a Libero).
• Quando scoppiò il caso Boffo (vedi) «accusò il segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone di sedersi a tavola con Erode, ovvero col premier Silvio Berlusconi», per un incontro programmato in precedenza (L’Espresso).
• Quando scoppiò il caso Englaro si disse «convinto che la Chiesa “giungerà ad accettare la libertà del soggetto rispetto alla propria (alla propria, non quella di altri!) vita biologica”» (La Stampa).
• «Ci sono quattro dogmi che mi sembrano insostenibili: oltre a quello del peccato originale, il dogma secondo cui l’anima nasce senza alcun concorso dei genitori; e poi quello della dannazione eterna e quello della resurrezione della carne. Sono insostenibili, sia da un punto di vista teologico sia alla luce di quel che ci dice la scienza» (a Massimo Boffa).
• «Mancuso non esita ad affermare che il peccato originale sarebbe “un’offesa alla creazione, un insulto alla vita, uno sfregio all’innocenza e alla bontà della natura, alla sua origine divina”» (Il Foglio).
• Passa per un teologo dissidente. Per Giuliano Ferrara ha fornito «la base teorica del verzismo (riferito a Don Verzé, ndr.) militante» (Il Foglio).
• «Sono rimasto secco per la qualità delle sue argomentazioni. Questo sarebbe un teologo? Allora mi è tornato un vecchio sospetto: Dio è una cosa troppo seria per essere spiegata dai teologi. I poeti lo hanno fatto meglio» (Antonio D’Orrico ad Andrea Marcenaro).
• Ricevuta la dispensa papale, si è sposato con Jadranka Korlat, ingegnere civile. Due figli: Stefano (1995) e Caterina (1999).