31 maggio 2012
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Biografia di Luigi Manconi
• Sassari 21 febbraio 1948. Sociologo. Insegna Sociologia dei Fenomeni Politici allo Iulm di Milano. Politico. Ex portavoce dei Verdi (1996-1999), eletto al Senato nel 1994 (Verdi), 1996 (Ulivo) e 2013 (Pd), sottosegretario alla Giustizia nel Prodi II (2006-2008) con delega al sistema penitenziario. Presidente della commissione Diritti umani del Senato nella legislatura iniziata nel 2013. Giornalista. Ha collaborato con varie testate tra cui Repubblica, Corriere della Sera, La Stampa, L’Unità, Il Foglio. Negli anni Ottanta ha fondato e diretto, con Massimo Cacciari e Rossana Rossanda, la rivista Antigone. È stato direttore, con Goffredo Fofi, di Ombre rosse. Ex capo del servizio d’ordine di Lotta continua ha ammesso di aver fatto uso della violenza durante gli scontri politici di quegli anni. Nel 2008 ha pubblicato il libro Terroristi italiani - Le Brigate rosse e la guerra totale 1970-2008 (Rizzoli), definito da Francesco De Gregori «un’autoflagellazione».
• Figlio di Gian Giacomo, capo della Gioventù cattolica. «Da studente liceale è tra gli animatori dei gruppi cattolici del dissenso in Sardegna, a Milano è uno dei leader del Movimento studentesco alla Statale, con spiccate attitudini nell’organizzazione della piazza. Dirigente di Lotta continua (di cui scrive le parole dell’inno: “siamo operai, pastori sardi...”), fin da subito mostra una spiccata capacità di analisi sociologica, scrivendo di musica popolare, problemi della violenza, comportamenti e pulsioni dei giovani. In seguito sociologo, poi deputato e portavoce dei Verdi. Oggi è una delle voci più ascoltate sui temi dei diritti dei detenuti e degli immigrati, e impegnato nella politica di riduzione del danno per i tossicodipendenti» (Diario).
• Presidente dell’associazione A buon diritto, condirettore con Patrizio Gonnella del sito innocentievasioni.it. È stato garante dei diritti delle persone private della libertà per il Comune di Roma, su nomina di Walter Veltroni.
• Ha seguito, tra gli altri, il processo per la morte di Giueppe Uva durante un fermo di polizia creando su «youtube una sorta di “web serie” a puntate, ribattezzata “anatomia di un interrogatorio”» (Roberto Rotondo) [CdS 12/2/2014]. In precedenza aveva seguito la vicenda analoga relativa a Stefano Cucchi (Stefano Bianconi) [CdS 6/6/2013], coordinando il comitato “Verità per Stefano Cucchi”. Si è occupato, ancora, anche dei casi di Danilo Orlandi, Federico Aldrovandi e Francesco Mastrogiovanni. Si è schierato col ministro Annamaria Cancellieri nella polemica per l’interessamento sulle sorti di Giulia Ligresti (Daria Gorodisky) [Cds 19/11/2013].
• Sostenitore di indulto e amnistia contro l’emergenza carceri.
• Antiproibizionista, contrario alla legge Fini-Giovanardi sulla droga, giudicata «illiberale». In prima fila per l’adozione di una disciplina su fine vita e biotestamento.
• La Rai rinunciò nel ’91 alla sua collaborazione (per Girone all’italiana di Andrea Barbato) dopo un editoriale contro Cirino Pomicino.
• Altri libri: La violenza e la politica (Savelli, 1979), Solidarietà, egoismo (Il Mulino, 1990), Dignità nel morire (Guerini, 2003, con Roberta Dameno), Il dolore e la politica (Mondadori, 2007, con Andrea Boraschi), Un’anima per il Pd (Nutrimenti, 2009), Quando hanno aperto la cella. Stefano Cucchi e gli altri (Il Saggiatore, 2010, con Valentina Calderone), La musica è leggera. Racconto di mezzo secolo di canzoni (Il Saggiatore, 2012, con Valentina Brinis), Accogliamoli tutti (Il Saggiatore, 2013, con Valentina Brinis).
• Nel 1997 fondò con Vittorio Emiliani il Comitato per la bellezza, a tutela del paesaggio (Alessandro Beretta) [CdS 28/12/2012].
• Esperto di musica leggera (pare fosse lui il Simone Dessì che negli anni Settanta firmò i numerosi volumi sulla musica pop pubblicati da Savelli).
• Nel ’71 riscrisse l’Inno di Mameli con gli slogan di Lotta continua (La Stampa). Riscrisse anche l’Internazionale: “Contro il riformismo che contratta/ ma che il potere non ci dà/ noi siam la classe che avanza/ che il comunismo costruirà” (Il Foglio).
• Una storia giovanile con Lucia Annunziata, una figlia (Giulia, nata nel 1998) con Bianca Berlinguer.
• È ipovedente, «per la Asl è un “cieco civile”. Ma non porta il bastone, né gli occhiali scuri, gira spesso da solo, attraversa la strada come un pazzo. “Giro con un fascio di contanti come un camorrista perché non posso usare il bancomat. Io che sono titolare di una moltitudine di cravatte, e che me ne regalai una di Bardelli il giorno del mio ventesimo compleanno, facendo una follia, appena espulso dalla Cattolica di Milano e senza una lira, adesso corro rischi terribili con gli abbinamenti. Mi aiuta spesso mia figlia Giulia, ma prima era una scelta gelosamente mia (…) Prima leggevo 6 quotidiani al giorno in due ore. Li ho sostituiti con 6 rassegne radiofoniche più tre gr. Comincio alle 6.30 con Radio1 e vado avanti fino alle 9.30 con Terza pagina di Radio3; in mezzo, l’imperdibile Massimo Bordin su Radio Radicale. Va molto peggio con i libri: mi vengono letti i capitoli essenziali di quelli scientifici, sociologia e politologia, e ne apprendo il succo. Ma la narrativa e la poesia sono la vera privazione (…) Va un po’ meglio con i film: mi attacco il lettore dvd all’occhio sinistro e qualcosa riesco a seguire (…) Con Amour di Hanneke, meravigliosamente parlato da Trintignant ed Emmanuelle Riva, è andata bene» (a Carlo Verdelli) [Rep 14/6/2013].