31 maggio 2012
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Biografia di Claudia Mancina
• Treviso 3 novembre 1947. Filosofa. Professore associato di Etica all’Università La Sapienza di Roma. Politico. Dal 1973 iscritta al Pci, dall’86 nel Comitato centrale del partito, fu responsabile delle Politiche culturali del Pds e membro della segreteria (1994-1996), nel 1992 eletta alla Camera. Fa parte del Comitato nazionale di bioetica.
• «Mantiene con gravità la sua fama di filosofa» (Stefania Rossini). Ha scritto saggi su Marx, Althusser, Gramsci, Hegel. Collabora a numerose riviste. Storica del femminismo, è autrice di Oltre il femminismo. Le donne nella società pluralista (Il Mulino, 2002). Ultime pubblicazioni: La laicità al tempo della bioetica (Il Mulino, 2009) e, insieme a Mario Ricciardi, Famiglia italiana. Vecchi miti e nuove realtà (Donzelli, 2012).
• La sua idea di laicità è molto netta: «La neutralità delle istituzioni pubbliche; la piena libertà religiosa, che ovviamente include la libertà di cambiare religione e quella di non averne alcuna; l’eguaglianza tra le religioni. Questi tre elementi devono essere in equilibrio tra loro e non si può diminuire la libertà religiosa di un individuo o di un gruppo con l’obiettivo di salvaguardare la laicità dello stato» [da La laicità al tempo della bioetica, Il Mulino, 2009, p. 10].
• Nel 2014 ha pubblicato Berlinguer in questione (Laterza), «Una rivisitazione spietata del leader del Pci ma in realtà dell’intera esperienza del comunismo italiano, almeno in epoca repubblicana» (Massimo De Angelis) [Fog 3/6/2014].