31 maggio 2012
Tags : Milo Manara
Biografia di Milo Manara
• (Maurilio) Luson (Bolzano) 12 settembre 1945. Illustratore. «Se una donna è erotica non è mai volgare, e viceversa».
• Quarto di sei fratelli, vive da sempre nel veronese: «Mai letto fumetti in vita mia. Mia madre era una maestra elementare all’antica, non me lo permetteva. A parte qualche storia di Franco Caprioli sul Vittorioso, il settimanale dell’Azione cattolica». Studi al liceo artistico (unico maschio in classe con 16 femmine), poi Architettura a Venezia, è diventato «il più celebre ed amato disegnatore italiano nel mondo, un autore che ha fatto la storia del fumetto. Ha collaborato con Fellini, Almodovar, Biagi, Besson, Cerami, Altman» (Raffaele Dalla Vite).
• «Le sue signorine più innocenti che perverse, più ludiche e maliziose che voluttuose e sporcaccione, ingombrano le fantasie segrete di tutti noi: uomini e donne finalmente liberati dalla noia di una sessualità prevedibile e disposti a un giorno di festa, alla gioia dello sguardo, alla seduzione infinita della bellezza, a godere di quella tavola magnifica che Manara ci apparecchia senza pruderie e senza eccessi di volgarità» (Luciana Sica).
• «A Milo Manara il miglior complimento lo ha fatto un parroco di Parabita, nel Salento: “Tu per me sei come Discovery channel: mi fai vedere posti dove non potrò mai andare”» (Stefano Lorenzetto).
• «La pin-up non deve rappresentare la diva del cinema, ma piuttosto una bella ragazza, appena intravista dalla porta socchiusa, che si cambia le calze... Anche nella tradizione le pin-up mostrano le proprie grazie sempre un po’ casualmente, in modo involontario: c’è sempre un colpo di vento, una scala malandrina, un chiodo malmesso, un qualche accidente che improvvisamente denuda una ragazza con cui noi, prima, stavamo magari chiacchierando di politica... Almeno nelle intenzioni, attribuisco sempre un cervello alle mie signorine, e non a caso penso di calcare molto sullo sguardo, sull’espressione, sugli occhi: sulla faccia piuttosto che sui glutei... La seduzione viene sempre dal cervello, di chi la provoca e di chi la subisce».
• Quando disegna un corpo femminile parte sempre dal volto «Il novanta per cento dell’efficacia erotica di una figura sta nel volto e nell’espressione degli occhi. Perché il volto, gli occhi, esprimono ciò che sta nella mente. Quando disegno una figura vista da dietro, normalmente cerco sempre di inquadrare almeno una parte della faccia, in modo da infondere un po’ di vita nella figuretta. La vita è data dallo sguardo. Se non riesco a fare bene il volto abbandono la figura e ricomincio» (a Loris Mazzetti) [Fat 23/11/2011].
• «Mi chiedono spesso le tavole originali per delle mostre, ma io non la capisco questa mania dell’originale. Il fumetto è una storia a disegni stampata in milioni di copie, venduta in edicola a poco prezzo. Il suo posto è lo zaino del ragazzino che marina la scuola, non la galleria d’arte. Il disegno originale è solo un mezzo» (a Michele Smargiassi).
• «Quando ha cominciato a disegnare donne nude? “Quando ho cominciato ad apprezzarle, intorno ai 14 anni. I miei si sono accorti che avevo una buona mano e mi hanno mandato al liceo artistico. Una classe di 16 ragazze più la modella nuda. Io l’unico maschio».
• «Non è raro che dei signori, anche facoltosi, mi chiedano di ritrarre la propria moglie nuda. Non farò nomi, qualche volta si tratta di personaggi in vista, ma comunque succede. Ovviamente questi lavori non li pubblico mai, per non rischiare di essere bastonato» (Thomas Martinelli).
• «Disegno anche per beneficenza. Ogni tanto le suore dell’asilo di Sant’Ambrogio mi chiedono qualcosa».
• Valentino Rossi, quando gli hanno chiesto come il suo amico Manara l’avrebbe disegnato il giorno della sconfitta di Valencia «Nella sabbia, impolverato e con una bella gnocca di fianco. Lui le belle gnocche ce le mette sempre. Fa bene, consolano sempre moltissimo».
• Sposato con Luisa (allieva della scuola d’arte dove insegnava), due figli, nonno di quattro nipoti.