31 maggio 2012
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Biografia di Giovanni Malagò
• Roma 13 marzo 1959. Imprenditore (Samocar). Dirigente sportivo. Presidente del Coni dal 19 febbraio 2013, è stato commissario della Lega di A da fine febbraio a fine maggio 2018. Presidente del Circolo Canottieri Aniene dal 1997. Già presidente del Comitato organizzatore dei Mondiali di nuoto di Roma 2009. Nel giugno 2008 ha abbandonato il ruolo di consigliere di amministrazione della Fondazione Cinema per Roma (l’organizzazione patrocina la festa creata da Veltroni).
• Ha una concessionaria che vende Maserati e Ferrari.
• Madre cubana, Livia: «Mi considero per metà cubano e per metà romano. I miei si sposarono all’Avana. La mamma (nipote sia di Donato Menichella, governatore della Banca d’Italia dal 1948 al 1960, sia di Pietro Campilli, ministro dc in cinque degli otto governi De Gasperi e poi nei gabinetti Pella, Fanfani, Scelba, Segni e Zoli, ndr) scappò quando prese il potere Fidel Castro. La nonna seppellì i gioielli di famiglia in giardino. Dovrei tornare là e scavare» (a Stefano Lorenzetto).
• Liceo scientifico al Collegio San Giuseppe – De Merode, «da non confondere col Villa Flaminia, che era sempre dei Padri Lasalliani, ma era una scuola mista, mentre la nostra era solo maschile». Laureato in Economia e commercio, «bello, ricco, simpatico, seducente, pariolino doc, con mille relazioni importanti. In una leggenda che si arricchisce giorno per giorno, c’è tutto quello che può rendere invidiabile un maschio adulto italiano, all’alba del Duemila. In primis le citatissime, vere e presunte, relazioni amorose o di tenera amicizia, le frequentazioni chiassose, con flirt o senza, con le più belle ragazze del momento: da Valeria Marini a Elenoire Casalegno, da Martina Colombari ad Anna Falchi, da Monica Bellucci a Carla Bruni. Il vero e il falso (lui, cavallerescamente, parla di “troppe fantasie”), il passato e il presente si mescolano in un gossip instancabile. E forse, secondo Paolo Villaggio, la vera star della famiglia è il padre, Vincenzo, cavaliere del lavoro: un uomo di charme assoluto, inventore del business del commercio delle auto» (Cesare Lanza).
• «Il battesimo del fuoco glielo dette Gianni Agnelli che lo avrebbe affettuosamente chiamato “il Porfirio Rubirosa dei Parioli” alludendo a un personaggio che, ai tempi giovani dell’Avvocato, era un famoso tombeur de femmes parodiato da Fred Buscaglione come “Porfirio Villarosa, che faceva el manoval alla Viscosa”. Susanna, la sorella di Gianni Agnelli, avrebbe a sua volta riservato a Giovannino, l’affettuoso diminutivo amicale, il nomignolo che gli è rimasto, di Megalò, protagonista di eleganti serate e cronache mondane» (Piero Mei).
• «Si narra che fu Agnelli a battezzarlo “il Rubirosa dei Parioli”. “Cazzate. Mi ha chiamato sempre Piccolo Malagò. Ogni tanto, Piccolo Piccolo”. Si narra che fu Suni Agnelli a battezzarlo Megalò. “Falso”. Nella leggenda, che non è la sua personale ma quella pubblica, c’è anche la storiella del tavolo fisso a 18 anni al Number One. “Falso pure questo, ci sarò stato due volte”. Le leggende pubbliche Malagò le smentisce. Compresa quella di lui che arriva 18enne davanti a una discoteca e lancia le chiavi della Bmw a un tizio che crede un parcheggiatore, ma è un ladro. Malagò serra le braccia, rannicchia le gambe. “Questa non è falsa, è superfalsa”. Addirittura. “Vabbè, c’è un fondamento di verità. I parcheggiatori prendevano le macchine, le chiudevano e tenevano le chiavi. Quella sera, nascosero le chiavi sui sedili e ne furono rubate 15, non solo la mia. Però Carlo ed Enrico Vanzina l’hanno raccontata a tutti a modo loro”» (a Candida Morvillo) [Set 15/3/2013].
• «È stato il più importante agente della Bmw a livello planetario, tanto che la casa di Monaco di Baviera alla fine rilevò la sua concessionaria. Lo è ancora della Ferrari e della Maserati. Ha venduto con eguale successo Rolls-Royce e Bentley. Prima della crisi, piazzava ogni anno 8 mila vetture. Oggi ha interessi anche nella nautica, nell’immobiliare, nella finanza ed è advisor della Hsbc, seconda banca al mondo dopo la cinese Icbc. Ha fatto sposare Luca Cordero di Montezemolo con Ludovica Andreoni, che era la responsabile della sua segreteria per le manifestazioni sportive (“La prima volta che li invitai nella mia villa di Sabaudia, dissi loro: siete fatti l’uno per l’altra”), e il chirurgo Renato De Angelis con l’attrice Margherita Buy (“Donna incline alla malinconia, lui l’ha capita e aiutata”)» (Stefano Lorenzetto) [Pan 14/3/2013].
• «“A me viene bene avere rapporti con le persone più eterogenee. Allora, capita che presenti qualcuno e in quella dinamica di polo positivo e negativo succede anche che si innamorino”. È capitato anche a Corrado Passera, ultimo ministro dello Sviluppo Economico, e Giovanna Salza, sua seconda moglie. È successo a Rosario Fiorello e Susanna Biondo. In questo caso, Malagò ammette di averci messo del suo: “Rosario si era trasferito a Roma e ci vedevamo spesso a casa mia. Io ero molto amico di Susanna. Per certi ragionamenti che mi ero fatto sul polo negativo e positivo, quei due erano perfetti, insieme. Ci ho visto giusto: il successo di Fiorello nasce dall’equilibrio e dalla forza che gli dà lei”» (a Candida Morvillo, cit.).
• «Ha fatto negli ultimi anni del Reale Circolo Canottieri Aniene, nato nel 1892 da una costola del Tevere Remo considerato allora troppo nero e papalino, la più formidabile concentrazione di upper class della capitale. Una sorta di stanza di compensazione dei poteri borghesi dei ruoli e della ricchezza, il melting-pot perfetto di commercianti e professionisti, costruttori e alti burocrati, personaggi dello sport, dello spettacolo e imprenditori» (Alberto Statera).
• «È amico di Walter Veltroni e di Gianni Alemanno, di Corrado Passera e di Luigi Abete, di Pino Daniele, di Fiorello e di Francesco Totti (…) Nella sua vita Malagò ha avuto soprattutto tre pigmalioni, tre grandi maestri. Il primo è Gianni Agnelli, dal quale, negli anni giovanili, ha voluto mutuare soprattutto l’aspetto glamour: l’amore per il lusso e le belle donne, dalle quali è sempre circondato. L’Avvocato lo aveva preso in simpatia, lo onorava con le sue telefonate mattiniere, gli chiedeva informazioni sul gossip romano sapendo che “Giovannino” non si perdeva una serata. L’altro faro è, ancora oggi, Luca di Montezemolo, da cui ha imparato che non esistono destra, sinistra o centro, esiste invece una lobby trasversale in cui i rapporti diventano subito amicizia, legame profondo. L’ultimo maestro è Gianni Letta, che gli ha insegnato come ci si muove e come si gestisce il potere, un’arte che l’ex sottosegretario conosce come nessun altro» (Goffredo De Marchis) [Rep 20/2/2013].
• «Malagò? Un fenomeno. Come quei giocatori che alla roulette capiscono il colore sul quale puntare. Passano dal rosso al nero e viceversa: sempre al momento giusto» (Franco Carraro).
• Il 19 febbraio 2013 succede a Gianni Petrucci alla presidenza del Coni con 40 voti contro i 35 del favorito Raffaele Pagnozzi. Malagò è scoppiato in lacrime ed è corso ad abbracciare le figlie Vittoria e Ludovica. «È facile vincere – ha detto dopo l’elezione – ma è più difficile mettersi nei panni di chi non vince. Da sportivo e in assoluta sincerità voglio fare un abbraccio a Lello. Farò di tutto per onorare la più importante carica del Paese, e non solo di questo Paese». La figlia Vittoria: «Anche se le ultime voci lo davano per sconfitto lui ci ha sempre creduto, ci abbiamo creduto». La figlia Ludovica: «Lui trasformerà lo sport italiano».
• Nel settembre 2014 la Commissione disciplinare della Federnuoto lo ha squalificato per 16 mesi in qualità di presidente del Circolo Canottieri Aniene, avendolo ritenuto responsabile di «mancata lealtà» e «dichiarazioni lesive della reputazione» del presidente federale Paolo Barelli. Malagò è ricorso alla Commissione d’appello federale. «È stato punito dalla Disciplinare in base all’art. 12 del Regolamento di Giustizia, all’art. 6 Diritti e Obblighi del Soggetti Federali, n. 4, lett. a) dello Statuto Fin articolo 6 degli art. 2 e 7 del Codice di comportamento sportivo del Coni. Sono norme che tutelano la lealtà sportiva e i diritti di persone o organismi in caso di giudizi lesivi. Malagò era stato deferito perché, nella Giunta Coni del 4 marzo, sosteneva che la Fin aveva presentato le stesse fatture per i lavori delle piscine del Foro Italico sia al ministero sia a Coni Servizi. Il Coni aveva presentato la denuncia a inizio febbraio. In effetti chiamarla doppia fatturazione è almeno inesatto perché le fatture sono state presentate a Coni Servizi, mentre il ministero ha versato un contributo senza chiedere documentazione. Dura la reazione di Malagò: “È il trionfo dell’illogicità. Mi è stato attribuito un fatto inesistente e per questo sono stato condannato. La decisione conferma ancora una volta che è stato necessario riformare il codice della giustizia sportiva”» (Roberto Perrone) [Cds 30/9/2014].
• Polemiche nell’agosto del 2017 dopo il «No» del sindaco di Roma Virginia Raggi alle Olimpiadi. «Il no della Giunta Raggi è la madre di tutti gli errori. Quello che avevo cercato disperatamente di dire, ma non siamo stati nemmeno ricevuti, è di ascoltare un attimo e lasciare aperta una fessura. Bastava questa e oggi ci sarebbe un’idea, un sogno, un progetto. Una visione della città che Los Angeles, da oggi a 11 anni, si ritrova ad avere senza neanche una competizione di voto con altre città. E in più le danno anche quei soldi che proprio servirebbero per sistemare Roma. Oggi invece non hai né la prospettiva né i mezzi finanziari che per la prima volta il Cio ti dava. Ora si riparla di Olimpiadi nel 2032 ma se domani Milano, Napoli o altre vogliono avanzare qualcosa tutto è pregiudicato da quello che è successo. Oggi anche i più contrari devono dire che è stato un errore madornale».
• Nei tre mesi da commissario della Lega di serie A, quella che muove tutto il circo del calcio, Malagò s’è trovato a dover risolvere diverse grane: «Sono qui dai primi di marzo, siamo al 22 maggio. Passi in avanti sono stati fatti dappertutto, il problema è che il commissario doveva inizialmente preoccuparsi di statuto e governance, e ci siamo trovati davanti un tema, i diritti tv, che il commissario della Lega non avrebbe dovuto affrontare per un motivo molto semplice: il bando lo aveva licenziato il precedente commissario con l’assemblea - ha notato Malagò -. A questo bando c’è stato un riscontro che aveva chiuso vicenda che poi si è riaperta. Ci siamo imbattuti in questa nuova problematica ma nel frattempo siamo andati avanti con gli altri compiti».
• Il 28 maggio con l’elezione di quattro rappresentanti della Lega A (Alessandro Antonello, Marco Fassone, Stefano Campoccia e Luca Percassi) si conclude il commissariamento. Spiega Malagò: «Abbiamo terminato poco fa i lavori dell’assemblea, ha dato tutte le risposte che mancavano e che si aspettavano. Si conclude la mia esperienza come commissario, la governance è stata completata e mi sento di dire che la missione è compiuta. Spero di aver dato il mio contributo al calcio e credo ci siano le premesse per cominciare a fare un nuovo lavoro con uno statuto e con persone che sapranno fare bene». Consiglieri della Figc sono invece Giuseppe Marotta e Claudio Lotito.
• «A Malagò il calcio piace, ha voluto fare a tutti i costi il commissario della Lega di A con alterne fortune (non è riuscito a bloccare l’ondata Lotito...): può essere che un giorno l’attuale n.1 dello sport punti dritto verso via Allegri ma è stato appena confermato al Coni, probabile che resti lì sino al 2021» (Fulvio Bianchi).
• Da ragazzo ha giocato a calcetto a livello agonistico, vincendo tre Campionati italiani e partecipando con la Nazionale ai Mondiali di Brasile 1986. Gioca a tennis, scia e pratica il canottaggio.
• Grande tifoso romanista: «Non lo so ogni quanto penso alla Roma, non l’ho mai cronometrato. Ma una cosa è certa: come posso, ci penso».
• Sposato in prime nozze con Polissena di Bagno e poi, per quattro anni, con Lucrezia Lante della Rovere, dalla quale ha avuto le gemelle Ludovica e Vittoria. Passa per essere un padre presente e attento. È protettivo: alle sue figlie non sono stati accordati viaggi con le amiche prima dei 16-18 anni, «mentre per quelli da sole-sole non so se nemmeno a 20».
• «Passioni travolgenti (mai ammesse) per Monica Bellucci, Elenoire Casalegno, Claudia Gerini, Serena Autieri; flirt (sempre negati) con Carla Bruni (“Le voglio molto bene”), Asia Argento (“Intelligenza superiore, carattere difficile”), Martina Colombari (“Ogni giorno più bella di quando l’ho conosciuta”), Flavia Vento (“Profonda e sensibile”), Anna Falchi (“Un’amica”), Alessia Merz (“Simpatica ma faziosa, una juventina antiromanista: sono cose che non si sopportano”)», dal 2008 è fidanzato con Daniela Marzanati: «Ha una società che commercializza abiti vintage. Seleziona via web i migliori capi d’alta moda, li rigenera e li rivende» (a Stefano Lorenzetto, nel 2013).
• Tutte le notti, escluso il sabato, prende sonniferi: «Arrivo a letto ancora adrenalinico. Allora, ingoio una pasticca, dormo di sasso e non sogno mai».