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 2012  maggio 31 Giovedì calendario

Biografia di Silvius Magnago

• Merano (Bolzano) 5 febbraio 1914 – Bolzano 25 maggio 2010. Politico. Presidente del Consiglio provinciale di Bolzano dal 1960 al 1989.
• «Uno degli uomini che hanno fatto la storia dell’Alto Adige. Come leader della Südtiroler Volkspartei per 34 anni, fino al 1991, è stato il protagonista di una lunga stagione di lotte politiche per l’autonomia della sua terra» (Vittorio Malagutti).
• Si definiva «un patriota austriaco e un cittadino italiano» (Gian Antonio Stella) [CdS 30/5/2012], ma a proposito al secessionismo fiscale professato dalla Lega commentò: «La mia patria è l’Austria, ma sono un cittadino italiano. E i cittadini le tasse devono pagarle» (Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo) [CdS 31/8/2011] . Portava all’occhiello una decorazione della Repubblica italiana (Marzio Breda) [CdS 10/2/2011].
• «Una vita che è una leggenda. Raccontano che abbia innaffiato per anni i fiori della propria tomba. Un’icona: la gamba amputata, le stampelle che ammutoliscono, la magrezza ghandiana, l’occhio chiaro simile a quello di Samuel Beckett, la pelle legnosa, la geografia delle rughe, il carisma, la severità. Figlio di un trentino e di un’austriaca del Voralberg, in un secolo che rifiutava i bastardi e lo obbligava a schierarsi, ha fatto una scelta netta, diventando campione dell’identità tedesca della piccola patria sull’Adige. Militò nella Wehrmacht, divenne un supertedesco dal cognome italiano. Ma è stato proprio quest’uomo duro a pacificare il confine più inquieto delle Alpi dopo la stagione della dinamite. Abile tessitore, diceva: “In politica non ci sono santi”. È un uomo di destra, nel profondo, ma non si fida affatto della destra di Roma. Non ama il Cavaliere che lo ha fatto aspettare mesi per riceverlo» (Paolo Rumiz).
• «Il giorno stesso in cui lasciò la presidenza della Provincia di Bolzano (…) restituì l’autoblu e nonostante avesse 77 anni e una gamba sola si rimise al volante della sua macchina personale» (Stella, cit.) [CdS 9/7/2011].
• È stato accusato di sapere tutto sui finanziamenti tedeschi ai movimenti altoatesini tra il 69 e il 76 (rivelazioni dello Spiegel). Non ha mai risposto (vedi anche Eva Klotz).