31 maggio 2012
Tags : Licia Maglietta
Biografia di Licia Maglietta
• Napoli 16 novembre 1954. Attrice. Figlia di musicisti, la madre era una concertista di pianoforte. David di Donatello e Nastro d’argento come protagonista per Pane e tulipani (S. Soldini 2000). Vista a teatro nel Tartufo di Molière (regia di Carlo Cecchi), in Casa Schumann, di cui era voce recitante e autrice, e in Non tutto è risolto. Anche al Franco Parenti per una rassegna dei grandi pensatori organizzata da Andrée Ruth Shammah e nel monologo Delirio amoroso di Alda Merini. Nel 2016 ha scritto, diretto e interpretato lo spettacolo Manca solo la domenica, monologo tratto da un racconto di Silvana Grasso. Come doppiatrice, ha dato la voce alla madre della protagonista nel cartoon iraniano Persepolis (2008), drammaturga ha collaborato a Terra promessa di Marco Baliani, scenografa e regista in scena con i monologhi di Alan Bennet in La grande occasione. In tv ha recitato in Paolo VI di Fabrizio Costa, Una pallottola nel cuore (accanto a Gigi Proietti), In Treatment (serie tv di Saverio Costanzo su Sky Atlantic, in cui è la psicanalista mentore di Sergio Castellitto), Tutto può succedere (Raiuno, tratta dalla serie tv americana Parenthood).
• «Tutta l’Italia s’innamorò di lei con Pane e tulipani. Nel film di Silvio Soldini, nel ruolo della casalinga Rosalba lasciata in autogrill, che si prende una vacanza dalla famiglia a Venezia, Licia Maglietta aveva fatto sognare milioni di donne» (Silvia Fumarola) [Rep 23/12/2015].
• È laureata in Architettura e ha studiato anche musica: «Durante l’università ho cominciato a fare i miei lavori col gruppo Falso Movimento. Non ho mai avuto un unico interesse, poi mi è servito tutto, oltre ad Architettura ho studiato musica. Disegno i progetti delle scene, mi occupo dei vestiti, delle luci: curo i miei spettacoli». Collabora spesso con l’Università di Firenze dove insegna recitazione.
• «Avevo 17 anni e andai a vedere il Woyzeck con Carlo Cecchi. Ne rimasi folgorata. Credo che tutto iniziò in quel momento. Abitavo a Napoli. Finii le scuole, mi iscrissi ad Architettura, ma il fuoco non si spegneva. Mi trovai in una troupe di teatro di strada, ai seminari di Barba e Grotowski, a danzare sulla musica di Antonio Infantino» (a Laura Putti).
• «Basta che io faccia due spettacoli o due film con lo stesso regista che subito divento “attrice di”, “musa di”».
• «Studi di teatro d’avanguardia con Eugenio Barba e Jerzy Grotowski; l’incontro con Mario Martone come interprete di punta prima del gruppo Falso Movimento e poi dei Teatri Uniti. Il debutto nel cinema sempre con Martone nell’85 con Nella città barocca; poi Morte di un matematico napoletano, Rasoi, L’amore molesto e, nel 1997, il primo incontro con Soldini come coprotagonista delle Acrobate, in coppia con Valeria Golino» (Stefano Pistolini).
• «Non sono napoletana. Ho vissuto tutta la mia prima vita a Napoli, ma se a casa provavo a dire scuola o scarpa con la “sc” strascicata, come le mie compagne, venivo subito rimproverata» (da un’intervista di Brunella Schisa).
• Ha vissuto a Udine.
• «C’è in lei una regalità che la rende unica. Accanto alla sua bellezza, all’intensità genetica che le permette di dare un’anima a tutti i personaggi che interpreta, convive come un distacco, una palpabile indefinibile distanza» (Laura Putti).
• Molto apprezzata da Veronica Lario (Il Foglio).
• Partecipò alla manifestazione “Se non ora quando?” [Cds 13/2/2011].
• Tra i sostenitori di Emma Bonino al Quirinale (Il Foglio).
• Ha due figlie.
• Scrive poesie, che tiene per sé (Severino Colombo) [Cds 6/4/2010].
• Non ha la tv: «Non è grave. Le cose che mi interessano le vedo su Internet» (a Silvia Fumarola).