31 maggio 2012
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Biografia di Vincenzo Maenza
• Imola (Bologna) 2 maggio 1962. Ex lottatore (greco-romana). Allenatore («cerco nuovi talenti»). Medaglia d’oro dei 48 kg alle Olimpiadi di Los Angeles (1984) e a quelle di Seul (1988), argento a quelle di Barcellona (1992). «Da piccolo non ero messo bene fisicamente; ero magrolino e avevo la scoliosi. Papà faceva il barbiere, io l’aiutavo in negozio. Un giorno entrò un allenatore, vide che mi muovevo svelto e intuì che avevo talento» (da un’intervista di Rosanna Schirer).
• Detto «Pollicino».«Il gentile e minuscolo ercolino di Faenza che stupì il mondo con la sua tecnica e con i sacrifici ai quali sottoponeva il fisico per essere competitivo» (Flavio Vanetti) [Cds 26/4/2002].
• «Non rimpiango nulla e non rinnego nessuno dei passaggi che mi hanno portato a finire sul tappeto e a lottare. Ho servito questo sport nel senso più puro: cento volte mi avranno proposto di partecipare a manifestazioni che mi avrebbero arricchito, cento volte ho detto di no. La lotta è un valore, non un circo. La lotta è una guida».
• «Mi piacerebbe far provare ad altri l’emozione che ho vissuto mettendomi al collo le due medaglie d’oro olimpiche, in particolare quella di Seul perché è lì, con il mondo finalmente riunito dopo i boicottaggi, che ho dimostrato di essere il migliore» (a Flavio Vanetti).
• Due figli.