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 2012  maggio 31 Giovedì calendario

Biografia di Nicola Luisotti

• Viareggio (Lucca) 26 novembre 1961. Direttore d’orchestra. Dirige l’Opera di San Francisco. Dal 2012 al 2014 anche direttore musicale del San Carlo di Napoli. «I compositori appartengono alla storia mentre i direttori di orchestra appartengono al presente».
• «Ha diretto le orchestre più importanti del mondo e le sue quotazioni sono esplose da quando è stato chiamato a dirigere l’Opera di San Francisco, il secondo tempio della lirica americana, con l’esplicito mandato di rinnovare l’offerta musicale del teatro californiano. Luisotti è un toscano estroverso, un grande affabulatore che parla della propria passione per la musica con il tono del mistico gaudente che cerca di spiegare la propria fede usando metafore prosaiche: “La bellezza della musica? È un mistero come la religione, o come la bellezza di Monica Bellucci: la vedi, la riconosci, ma non sai spiegarla”» (Enrico Pedemonte).
• «Era un teenager che veniva dalla campagna; lavorava di giorno e faceva il musicista di notte, scuole superiori neanche a parlarne (…). “A 5 anni. Abitavo a Bargecchia, paesino di campagna; padre falegname, mamma casalinga, soldi zero. Mi affascinava l’harmonium della chiesa, appena potevo sgattaiolavo a schiacciarne i tasti: più che i suoni ricordo il prete che alzava la tonaca per essere più libero e correre a tirarmi gli scapaccioni. Fortunatamente era un buono e mi fece da maestro”. La decisione di diventare musicista? “A 14 anni. Mio padre non voleva. Di giorno facevo il fabbro e costruivo i carretti del pesce, di notte studiavo. Avevamo un vecchio giradischi da cui trascrivevamo le musiche che suonavo con la mia rock band; nel famoso concerto di Viareggio si avvicinò un impresario, si complimentò ma ci chiese perché suonassimo tutto mezzo tono sotto l’originale. Controllammo e scoprimmo che il vecchio giradischi andava a rilento e abbassava l’altezza dei suoni. La svolta classica? A 20 anni. Un bel dì tornai a casa dicendo che avrei smesso di lavorare e mi sarei dedicato alla musica. Apriti cielo! Ma videro la mia dedizione, studiavo 8-12 ore al giorno. Determinante fu Rita, oggi mia moglie; studiava medicina e aveva fatto il classico: mi insegnò il greco e il latino, la letteratura e la storia dell’arte. I suoi genitori erano contadini, lavoravano per un signore che aveva un podere spettacolare, con un convento del 500 immerso tra filari di olivi: che splendide passeggiate, e poi la raccolta del fieno. Non avevamo una lira, niente serate in pizzeria, ma ci si divertiva alla grande”. Quali altre difficoltà ha dovuto superare? “Come studente nessuna. Mi diplomai rapidamente in pianoforte, studiai anche canto, tromba e direzione; subito dopo vinsi i concorsi a Firenze e alla Scala. L’unico vero intoppo fu la perdita dell’orecchio assoluto, mi lesionai entrambi i timpani facendo sub. Ma non ho rimpianti: ho visto cose meravigliose là sotto, scogliere rivestite di aragoste, a Vendicari, in Sicilia, ho nuotato tra i barracuda. Il mare mi ha rivelato il segreto della direzione: ha presente come si muovo le alghe? Ondeggiano sinuose, senza strappi: così dev’essere la melodia. Quando muovo la bacchetta ho in mente le alghe”» (a Enrico Parola) [Cds 21/1/2013].
• «Il New York Times lo definisce “prodigio italiano”; il Washington Post “portento made in Italy”; il Japan Times lo indica come una delle migliori bacchette in attività e a San Francisco, dove da tre anni è direttore musicale della San Francisco Opera, lo portano in palmo di mano. La carriera del toscano Nicola Luisotti è stata per anni quella di un “esule di lusso”» (Daniela Zacconi) [Cds 11/6/2011].