Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  maggio 31 Giovedì calendario

Biografia di Giuseppe Lucchini

• Brescia 2 luglio 1952. Industriale. Presidente della Lucchini RS spa con sede a Lovere (BG). Figlio di Luigi.
• Nel 2007 si è ripreso dal colosso moscovita Severstal un pezzo dell’acciaio di famiglia, la Sidermeccanica di Lovere (Bergamo), ceduta nel 2005 dal padre strozzato da un bond di 300 milioni in scadenza. «Si è trovato a gestire la crisi del gruppo coincisa con l’autunno del patriarca. A dire il vero non sembravano molti quelli disposti a concedergli credito. “Invece ho dimostrato che il gruppo Lucchini, al di là di una difficile congiuntura finanziaria, era industrialmente sano”» (Teodoro Chiarelli). Nel luglio dello stesso anno si separa definitivamente dal Gruppo Lucchini, con sede a Piombino (LI), che diventerà interamente di proprietà del gruppo russo.
• «Quella sul lago d’Iseo è un’azienda da 250 milioni di euro di fatturato, un migliaio di dipendenti, impianti anche in Inghilterra, Svezia e Polonia, specializzata nei prodotti ferroviari (ruote, assali, sale montate) e negli acciai di qualità per la petrolchimica e l’energia. È un’immensa officina che realizza tutto in casa, dalla progettazione alla consegna, Lucchini ne va fiero: “Sforniamo prodotti con caratteristiche evolute, come le ruote a bassa emissione acustica. Siamo leader mondiali nell’alta velocità”. La Lucchini Sidermeccanica oltre al Pendolino italiano e al Cisalpino svizzero equipaggia i treni veloci di Belgio, Olanda, Inghilterra e Svezia» (Fabio Dal Boni).
• Sempre nel 2007 ha avviato una joint venture con la cinese Zhibo Transport Equipment per la costruzione del più grande impianto di manutenzione del mondo per le sale montate (insieme dell’assile con le ruote e altri componenti) destinate ad equipaggiare i treni alta velocità cinesi (Zhibo Lucchini Railway Equipment, a Lucchini Sidermeccanica il 25%). Il programma cinese prevede l’immissione in servizio entro il 2010 di 700 treni da 8 carrozze.
• Nel 2013 Lucchini RS ha siglato un accordo con Italcertifer, società di certificazione delle Ferrovie dello Stato. L’accordo prevede che Italcertifer diventi fornitore esclusivo di RS e possa avere il ruolo di fornitore privilegiato per l’estero con la possibilità di estendere la collaborazione anche con le controllate europee del gruppo industriale di Lovere. In base all’accordo, Italcertifer potrà utilizzare i laboratori di Lucchini RS per le attività di test, verifica e certificazione di componenti ferroviari e RS potrà avvalersi, per la certificazione dei propri prodotti, di un centro di eccellenza tra i primi al mondo nel settore.
• «Oggi il panorama siderurgico – e il ruolo della famiglia Lucchini – è completamente rimodulato. Piombino, che i russi avrebbero dovuto rilanciare, è a rischio di chiusura. E la famiglia bresciana è concentrata nella Lucchini Sidermeccanica (oggi Lucchini Rs), un gioiello tecnologico per la produzione di componentistica destinata ai treni e alle ferrovie, presieduto da Giuseppe, figlio del Cavaliere» (Paolo Bricco) [S24 27/8/2013].
• «Dalle rotaie al materiale rotabile, la circolarità della storia ha finito per colpire anche il simbolo della siderurgia privata italiana. Nato in una buia officina della Valsabbia dove sotto il maglio venticinque operai tagliavano le rotaie bombardate dagli alleati per farne attrezzi agricoli, oggi la fetta maggiormente visibile di quel che rimane dell’impero costruito negli anni Settanta dal Cavaliere si riassume nello stabilimento di Lovere, dove quasi mille dipendenti producono ruote, cerchioni, assili e sale montate complete. Un gioiellino di tecnologia, la Lucchini Rs (Rs sta per rolling stock, appunto materiale rotabile), che malgrado la crisi degli ultimi anni ha saputo mantenere gli investimenti e dunque, a fronte di ricavi in calo, la propria marginalità» (Massimiliano Del Barba) [Cds 29/8/2013).
• Sposato, due figli.