31 maggio 2012
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Biografia di Trento Longaretti
• Treviglio (Bergamo) 27 settembre 1916. Pittore. A lungo direttore dell’Accademia Carrara di Bergamo. «Io sono del parere che artisti si nasce. Adesso li fabbricano, anche, ma se non c’è il dono...».
• Studi al Liceo e all’Accademia di Brera a Milano, dove è stato allievo di Aldo Carpi.
• «Noi eravamo tredici fratelli e sorelle, e quando c’erano il papà e la mamma quindici. Una bella squadra! Uno era morto piccolino, prima della mia nascita. Si chiamava Trento, così quando sono nato mi hanno dato il suo nome. Una mia sorella si chiamava Trieste. Eravamo negli anni della Prima guerra mondiale. Io sono il nono».
• «Tutto è cominciato con la maestra Maciocchi: in prima elementare aveva già capito qual era il talento della mia vita. Mi dava cartoline da copiare. Questa facilità nel dipingere stupiva anche me, ma non ne ho mai fatto vanto. L’ho sempre vissuto come un dono più che una conquista. Quando ho dipinto La bambina rosa, nel 1928, a 12 anni, non sapevo chi fosse Modigliani. Gianfranco Bruno l’ha giudicata un capolavoro, poi dopo aver letto la data voleva quasi scusarsi».
• «Grande vecchio dell’arte figurativa italiana» (Giovanni Gazzaneo), «sul piano strettamente artistico, si muove fra “Corrente” e un certo espressionismo. E, poi, ci sono le cosiddette suggestioni, gli echi. Klimt, Picasso, Munch, Soutine e, soprattutto, Chagall. Non modelli da imitare, ma punti di riferimento generali, capaci di suggerirgli una tematica, di stimolarlo ad usare un colore piuttosto che un altro, di risvegliare un sentimento, un’emozione, un’idea» (Sebastiano Grasso).