31 maggio 2012
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Biografia di Graziella Lonardi
• (Buontempo) Napoli «sotto il segno del Leone» - Napoli 20 dicembre 2010. Fu la Peggy Guggenheim italiana, cioè la più importante operatrice culturale italiana delle arti visive. Sue alcune delle mostre più importanti del Novecento: da Vitalità del negativo (del 1970, interamente dedicata all’arte italiana) a Transavanguardia del 2000. Da ricordare anche Contemporanea del 1973, la sezione di arti visive che ha arricchito sette edizioni del Festival di Spoleto, le cinque retrospettive dedicate al cinema italiano realizzate per il MoMa e poi passate al Beaubourg (Anni Venti, Anni Trenta, Anna Magnani, Il Cinema napoletano, La Commedia italiana), ecc. Memorabile anche il suo premio Malaparte, consegnato per tredici anni a Capri a scrittori stranieri «dotati di spirito malapartesco»: Saul Bellow, Nadine Gordimer, Manuel Puig ecc.
• Padre Marcello, ingegnere, madre Gabriella Bozzari, di professione «innamorata del marito». Tre figli: Graziella, Eugenio (armatore) e Renato. Casa a Mergellina, scuole al collegio delle signorine bene di Napoli, cioè il Sacro Cuore di Gesù. Matrimonio epocale nella chiesa dell’Assunzione a Napoli (1951) con l’industriale stampatore Arturo Lonardi: la coppia spopola per avvenenza e classe. Separazione nel 1968. Lei viene a Roma, si mette col principe Francesco Aldobrandini e, dopo qualche anno di bella vita, presa da noia, si dedica alla sua passione principale, l’arte.
• Spiegava la sua enorme vitalità con un amore smisurato per la vita, per le belle cose e per le belle persone. Da ultimo aveva istituito delle borse di studio a Parigi per giovani artisti di talento. Voleva donare la biblioteca e l’archivio al Comune di Roma: «l’eredità per quanto riguarda libri e archivio, foto d’autore, pubblicazioni, disegni, progetti e corrispondenza per un totale di circa centomila documenti e ottomila volumi, tutto consultabile, è andata al Maxxi Base» (Edoardo Sassi) [Cds 12/12/2012]. Esecutrice della donazione la nipote, Gabriella Buontempo, ex moglie di Italo Bocchino.
· Andy Warhol le dedicò un ritratto, anche se poi «litigarono di brutto perché lui pretendeva che lei in quattro e quattr’otto gli presentasse il Papa» (Sassi, cit.). Poco prima di morire, comunque, Warhol dipinse un ritratto anche di Gabriella (Andrea Garibaldi) [Cds 2/7/2011].
· «A chi (io) le chiese di raccontargli la sua vita, rispose un giorno: “Avevo il più bel culo di Capri”. Fu una civetteria più intellettuale che fisica. Graziella Lonardi Buontempo sapeva bene che oltre a quell’amabile caratteristica (vera), la sua vita si pregiava di ben altri accadimenti. La bellezza, certo, ché era una delle donne più splendide mai viste, capolavoro di architettura antropologica mediterranea. L’intelligenza, pure, che le dava quel dono speciale e raro di arrivare subito all’essenza delle cose. Il senso del bello che, unito a quello del nuovo, le permise di essere una straordinaria anticipatrice del gusto e scopritrice di talenti (…). La sua dote davvero speciale, però, era la grazia, quella dote così rara che permette di essere sempre se stessi e comunque graditi agli altri. Che ti consente di dire che l’aspetto più eclatante della tua vita è avere avuto un bel sedere, senza per questo apparire frivola. Napoletana verace, era come se a una sofialoren fosse capitato in sorte di essere tanto intelligente quanto bella, tanto popolana quanto raffinata» (Giordano Bruno Guerri) [Grn 19/12/2011].