31 maggio 2012
Tags : Attilio Lolini
Biografia di Attilio Lolini
• Radicondoli (Siena) 1939. Poeta. Pubblicazioni centellinate. Del 2013 è Carte da sandwich. Un’antologia personale in Notizie dalla necropoli 1974-2004 (Einaudi, 2005). Nel 1997 pubblicò con Sebastiano Vassalli Belle lettere (Einaudi), raccolta di esercizi epistolari su questioni letterarie ed editoriali, polemiche con le case editrici e i critici, le amministrazioni pubbliche, i politici opportunisti.
• «Di tutti i nostri poeti Lolini è il più disilluso, il più triste, il più gotico, il più politico, non tanto per gli espliciti giudizi della giovinezza quanto per la scelta della maturità di non più pronunciarne. In un libretto del 1974, Negativo parziale, Lolini scriveva: “I poveri come si odiano tra loro / egregio ingrao”» (Franco Cordelli).
• «È un’ironia leopardiana quella di Lolini (già traduttore, non a caso, dell’Ecclesiaste), e dunque cosmica, metafisica, assoluta: il sentimento della vanitas, il buco nero della realtà, il niente, insomma. “Nulla” è forse la parola che ritorna più spesso. Del resto, nella sua recensione al primo libro di Lolini (Negativo parziale, del 1974), Pasolini faceva già discendere la sua poesia proprio dal Leopardi della Ginestra, secondo una linea poetica che noi, col senno di poi, potremmo continuare fino ai versicoli amari e scheggiati del Caproni più estremo.Tragica e sarcastica, disperata e divertita, notturna e giocosa, è dunque la poesia di Lolini. Come tanto Novecento ha insegnato, basta pensare ai nostri crepuscolari, può esistere una reciprocità molto stretta tra la dimensione cosmica e la minima, più familiare quotidianità. (…) Pasolini aveva visto giusto riconoscendo in Lolini un poeta già in qualche misura postumo alla stagione della contestazione. (…) Postumo a tutto, insomma, a cominciare da se stesso. Proprio per questo distacco la lirica di Lolini, che sembrerebbe instaurare il discorso secondo un filo diretto di sincerità, appare tutta di secondo grado, a cominciare dalla rappresentazione di sé del poeta come individuo scaduto e un poco repellente. L’ironia, del resto, consiste proprio nella moltiplicazione dei livelli della rappresentazione; e non andrebbe fino in fondo se non fosse tale. L’amarezza è anche la recita dell’amarezza, la confessione è la sua messa in scena» (recensione di Roberto Galaverni a Carte da sandwich) [Cds 2/3/2013].
• «Forse mi sono inventato/come un pensiero malato».