31 maggio 2012
Tags : Elena Loewenthal
Biografia di Elena Loewenthal
• Torino 23 gennaio 1960. Scrittrice. «Grande traduttrice di letteratura israeliana, studiosa di testi della Tradizione» (Stefano Jesurum). Scrive sulla Stampa. Tra I suoi libri (saggi e romanzi): Gli ebrei questi sconosciuti (Baldini & Castoldi 1996), I bottoni del signor Montefiore e altre storie ebraiche (Einaudi 1996, Premio Andersen), Un’aringa in paradiso. Enciclopedia della risata ebraica (Baldini & Castoldi, 1997), Buon appetito Elia. Manuale di cucina ebraica (Baldini & Castoldi, 1998), Cucina ebraica (Fabbri, 2000), L’Ebraismo spiegato ai miei figli (Bompiani, 2002); Lettera agli amici non ebrei. La colpa di Israele (Bompiani, 2003), Lo strappo dell’anima. Una storia vera (Frassinelli, 2003, Premio Grinzane Cavour per la sezione esordiente), Attese (Bompiani 2004, finalista del premio Strega), Eva e le altre letture bibliche al femminile (Einaudi, 2005), Dimenticami (Bompiani, 2006), Scrivere di sé. Identità ebraiche allo specchio (Einaudi, 2007), Conta le stelle, se puoi (Einaudi, 2008), Tel Aviv. La città che non vuole invecchiare (Feltrinelli, 2009), Una giornata al monte dei pegni (Einaudi, 2010), La vita è una prova d’orchestra (Einaudi, 2011), Il mio piatto forte. La cucina ai tempi di Facebook (Einaudi, 2012), La lenta nevicata dei giorni (Einaudi, 2013) e Contro il Giorno della Memoria (Add Editore, 2014). La Stampa ha pubblicato una parte di questo suo ultimo lavoro: «È la prima cosa da chiedere, appuntata nella mente, se mi capitasse di nascere un’altra volta, con la possibilità di opzione: grazie, questo no. Né prima né durante né dopo. Mettetemi in un mondo dove non c’è la Shoah» [Sta 16/1/2014].
• Insegnante di Cultura ebraica alla Facoltà di Filosofia dell’Università San Raffaele di Milano.