31 maggio 2012
Tags : Pia Locatelli
Biografia di Pia Locatelli
• Villa d’Almé (Bergamo) 13 agosto 1949. Politico. Nel 2004 eletta al Parlamento europeo (Ulivo). Presidente dell’Internazionale socialista donne. Dal 2008 presidente del Partito Socialista (quello rinato nel 2007).
Ora deputata socialista alla Camera (Febbraio 2013): «Aderisco alla componente socialista nel gruppo Misto. Sono capogruppo per il gruppo Misto nella Commissione Affari Esteri e Comunitari, con la vicepresidenza del Comitato permanente sull’Africa e le questioni globali. Coordino l’intergruppo salute globale e diritti delle donne».
• Due lauree all’ università, la prima in lingue e letterature straniere, la seconda in economia. Insegnante di lingua e letteratura inglese sino al 1982, poi ha preso in mano l’azienda di abbigliamento sportivo di famiglia fino da 2000: «Dopo aver venduto l’azienda, sono diventata presidente della Fondazione A.J. Zaninoni, che ho costituito per ricordare mio marito, anch’egli imprenditore». • Femminista convinta ma «per me gli uomini sono sempre stati fondamentali» oltre al marito Angelo, detto Jack, Zaninoni, morto prematuramente dopo 28 anni insieme ci sono anch Nelson Mandela (1918-2013), Giuliano Amato e l’amicoo spagnolo, Zapatero. Con lui aveva aperto la campagna elettorale del Psoe, quella che lo ha portato alla vittoria: «L’ho fatto perché aveva promesso come primo suo impegno di fare una legge contro la violenza alle donne».
• «All’estero la conoscono bene, in Italia molto meno. Miliardaria senza che nessuno lo sappia, amica di gente famosa senza mai dirlo in giro. Altri sbandiererebbero l’essere poliglotta e l’aver conseguito due lauree, una, en passant, in Economia, anche applicata sul campo, giacché è pure stata imprenditrice, settore tessile. Figlia di un sindaco democristiano della Bergamasca, vedova di un imprenditore» (Maria Latella).
• Ha dichiarato che non utilizza il pass per circolare nelle Zone a traffico limitato di Bergamo: «L’ho ricevuto intorno al 2005 quando sono stata eletta europarlamentare ma non so da quanto tempo non lo uso: sono tutta la settimana a Roma e a Bergamo arrivo in treno, e quindi non mi muovo in auto per il centro» (a Fabio Paravisi) [Cds 15/2014].
• La madre era una donna attivissima e soprattutto abilissima a lavorare a maglia. «Ci ha trasmesso la passione per la lettura. Stava seduta in giardino su una seggiolina e sferruzzava sempre con un libro sulle gambe. Ma sapeva giocare anche alle mamme con noi recitando la parte della nonna». Il padre, primo sindaco democristiano dopo la Liberazione di Villa d’ Almè in provincia di Bergamo, era sempre impegnatissimo, «ma quando aveva tempo ci intratteneva con le lezioni di solfeggio. Eravamo così tanti da sembrare un’ orchestra». Ha undici tra fratelli e sorelle ma non ha avuto figli «in compenso ha dovuto crescere i figli di una sorellastra del marito, morta improvvisamente: “È stata una bella esperienza, ma ho fatto i salti mortali per lavorare e riuscire a non perdere i contatti con l’esterno: sono stati anni d’inferno”. Oggi ha ben ventinove nipoti e una trentina di pronipoti.