31 maggio 2012
Tags : Luciana Littizzetto
Biografia di Luciana Littizzetto
• Torino 29 ottobre 1964. Attrice. Comica. Nota soprattutto per Che tempo che fa (Raitre), ha condotto con Fabio Fazio due edizioni del Festival di Sanremo (2013 e 2014). È alta un metro e 58: «Con un top della Stefanenko io mi faccio una gonna con lo strascico. Ho il 33 di scarpe: trovo solo modelli con le stelle alpine e i cuoricini, o pesco dal guardaroba di Barbie».
• Laureata in Lettere (tesi su La mitologia della notte della luna nel melodramma romantico del primo Ottocento), ex professoressa di Musica nelle scuole medie (s’è diplomata in pianoforte nel 1984), cominciò timidamente con un grosso insuccesso ad Avanzi. Poi vennero Cielito Lindo e Ciro. Quindi il successo con Mai dire gol. Infine la consacrazione con Quelli che il calcio. Dal 2005 ospite fissa all’appuntamento domenicale del programma di Fabio Fazio. Nell’aprile 2007 subì un’operazione (asportazione di calcoli renali), ma tornò in video quasi subito, con collegamenti dalla sua casa di Torino, scherzando anche su questa esperienza.
• «Il mio sogno era quello di leggere gli sceneggiati alla radio. Ero una ragazzina gracile, stavo spesso a letto e sentivo alla radio racconti come E le stelle stanno a guardare e mi appassionavo» (a Maria Pia Fusco).
• «Con i primi stipendi da supplente mi sono pagata un corso di dizione e di doppiaggio. Ma già a scuola avevo capito che sapevo far ridere. Prima con le imitazioni delle suore, poi quando mi invitavano a raccontare una storia, e io attaccavo con quelle che mi piacevano da morire, quelle sentite alla radio, ma rilette a modo mio» (ad Angelo Carotenuto).
• «Ho fatto tutta la mia bella gavetta senza sconti. Non avevo nessuna carta vincente, arrivo da Torino e di Torino, si può dire?, chissenefrega. I miei facevano i lattai, non ho avuto fidanzati importanti, non sono bellissima. È stata dura, all’inizio non sei niente di tutto quello che c’è in giro. Sei un Ufo. A me è sempre piaciuta tantissimo Bice Valori, Franca Valeri ha un’energia pazzesca. E poi mi piace Sandra Mondaini» (a Silvia Fumarola).
• «Il primo che ha creduto davvero in me è stato Gregorio Paolini con Ciro, il figlio di Target: lì avevo solo un minuto ma quella è stata una svolta molto importante per la mia carriera. C’erano i Cavalli Marci che avevano non poco potere. La prima frase che mi hanno detto, giusto per mettere le cose in chiaro da subito, è stata: “Noi siamo dieci uomini e non abbiamo mai avuto bisogno di una donna”. Quella volta lì ho pure pianto per la frustrazione e la rabbia; ma poi abbiamo lavorato bene insieme» (a Silvia Ballestra).
• «Noi rimaniamo saltimbanchi. I buffoni del re prendono in giro il re da sempre, poi ogni tanto lui taglia la testa a qualcuno, ma nessuno vuole insegnare niente a nessun altro. Siccome la politica diventa spettacolo, allora chi fa spettacolo fa anche un po’ politica».
• «Quello che mi turba è che al 20° posto nella classifica dei 50 maschi più fighi c’è Silvio Berlusconi. Allora perché nelle prime 50 donne gnocche del mondo non ci sono io? Sono alta come lui, porto i tacchi larghi, mi metto il fondotinta, mi tingo i capelli e c’ho pure tre tivù, in camera, in cucina e in salotto» (dal libro Rivergination).
• «Ogni anno che passa è sempre più di moda, più supervalutata, più universalmente simpatica, quasi quasi ogni anno che passa diventa anche più figa. La domenica sera allunga le gambe sulla scrivania di Fabio Fazio, lui finge (forse) fastidio, lei si toglie le scarpe e fa un po’ come le pare, praticamente Fiorello in femmina, unica femmina capace di far ridere i maschi sputtanandone calzini mutande telecomandi rutti e piselli piccoli» (Il Foglio).
• Luca Dini: «Mi è capitato di sentirla descrivere – da gente che, ovviamente, non l’ha mai neppure incontrata – come una “finta simpatica”. Invece è simpatica autentica, gentilissima, non risponde allo stereotipo del comico depresso, e si capisce che è una che, anche nella vita, ride e fa ridere. Io la trovo spassosa quando, per prendere in giro qualcuno che dice qualcosa di ridicolo, fa quella sua vocina acuta e impostata» (Vty 19/2/2014).
• A Che tempo che fa ha creato un tormentone avente per bersaglio il cardinal Ruini, chiamato “Eminence” o “Eminems”: «Non è una presa in giro su di lui, ma su quello che pensa». Nel 2007 il cardinale disse di non averla mai vista ma di esserle comunque grato: «Mi ha fatto tanta pubblicità gratuita».
• È la più cliccata nella sezione Rai di YouTube.
• Al cinema vista tra l’altro in Manuale d’amore (Giovanni Veronesi 2005), Cover boy – L’ultima rivoluzione (Carmine Amoroso 2007: è una perfida padrona di casa), Maschi contro femmine (Fausto Brizzi, 2010), Il giorno in più (Massimo Venier, 2011); È nata una star? (Lucio Pellegrini, 2012); Aspirante vedovo (Venier, 2013); Io che amo solo te (Ponti, 2015). In tv una delle protagoniste di Donne in corto (Sky), cinque cortometraggi per la Festa della donna 2008. Figura poi nel cast del film tv Pinocchio di Alberto Sironi, nella parte del Grillo parlante. Dal 2011 al 2015 veste i panni della professoressa di Lettere Isa Passamaglia nella fiction Rai Fuoriclasse. Dal marzo 2015 è giudice di Italia’s Got Talent (Sky Uno e, dal 2016, anche in chiaro su Tv8). Lei e Fazio hanno doppiato moglie e marito nei Minions (2015).
• Tiene un blog sul web chiamato Cicapui, parola piemontese che indica qualcuno o qualcosa di appiccicoso, «come il fiore della bardana, non hai bisogno di legarlo o di stringerlo: ti avvicini e si attacca a te»: «Mi spediscono soggetti per film, idee per romanzi, bozze di spettacoli. Mi scrivono artigiani che si inventano cose. Io leggo tutto, scelgo, decido cosa tenere in vetrina, cosa proporre. Mi piace l’idea di un posto in cui le cose belle per uno possano diventare bellissime per tanti» (Angelo Carotenuto) [Rep 6/3/2016].
• Nel 2007 ricevette il premio De Sica dalle mani di Giorgio Napolitano. «È il primo riconoscimento che ricevo. Superare il Telegatto e arrivare dritto al premio De Sica è meraviglioso. Lo metto sul pianerottolo, così lo vedono tutti» (Valerio Cappelli). Nel 2013 e 2014 ha ricevuto il premio Regia televisiva per il miglior personaggio femminile dell’anno.
• «Non ho ambizioni di regia. Non sono neanche capace a fare le foto. E non credo sia vero, come dicono molti dell’ambiente, che per esordire nella regia basti trovarsi un buon direttore della fotografia. Non è così. Il cinema è un’altra cosa, c’è tanto da imparare e c’è bisogno di qualcuno che ti guidi e che ti faccia crescere. Se sei un personaggio noto ti chiedono subito di fare il regista, ma è come chiedere a un nano di fare il cestista».
• Tra i libri: Ti amo bastardo (Baldini & Castoldi, 1998), Sola come un gambo di sedano (Mondadori 2001), Rivergination (Mondadori 2006), L’educazione delle fanciulle. Dialogo tra due signorine perbene (con Franca Valeri, Einaudi 2011), Madama Sbatterflay (Mondadori 2012), L’incredibile Urka (Mondadori 2014). In Che Litti che Fazio (Mondadori 2007 e 2010) ripropone i duetti più divertenti di Che tempo che fa. Con altre autrici italiane scrisse un racconto per il calendario 2007 Le fatine sapienti, dedicato a un pubblico di bambini; partecipò al calendario 2008 Money’s Mani: entrambi a scopo benefico.
• Pubblicità: testimonial di Banca San Paolo, del canone Rai, di Dash, dell’intimo Vajolet, della compagnia telefonica 3, della Coop.
• «L’amore degli sconosciuti mi fa andare in ansia. E questo è il motivo per cui odio fare teatro: l’idea di tutta quella gente che ha pagato per vedermi mi inorridisce. Penso: questi qui mi vogliono bene, che cosa vogliono da me? E mi viene il panico».
• «A cosa serve un comico? Ad allietare, non ad insegnare. Una signora mi ha detto: “Ho fatto la chemio, ma domenica mi hai fatto ridere”. Ero contenta. Mio cugino è medico: dice che sui comodini ci sono quasi solo libri di comici. La gente quando sta male ha bisogno di quelle cose lì».
• «I miei genitori non vengono mai a vedere i miei spettacoli, non sono granché interessati a quel che dico in tv. Ma quando ho fatto la tedofora – in giro per le strade di Torino con la fiamma olimpica in spalla – li ho visti lì, in mezzo alla gente e mi sono messa a piangere. Loro due mi commuovono».
• «Non voglio una vita tutta sbilanciata sul lavoro, ci sono anche famiglia e affetti. Invece pensi sempre e solo a quello: è la maledizione dei mestieri belli, che sono anche degli hobby».
• Libri del cuore: i Racconti di Tomasi di Lampedusa, Fiorirà l’aspidistra di Orwell, Marcovaldo di Calvino (dal suo sito).
• Vive da anni con Davide Graziano, ex batterista degli Africa Unite. Ha un cane, preso al canile (Baubau). La coppia dal 2006 ha due ragazzi di origine Rom in affido (Jordan e Vanessa). Presi quando avevano otto e undici anni, non la chiamano mamma: «Mi chiamano Lu. La cosa buffa è che, se non ci sono, dicono “mia madre”. Io non ho mai insistito, pazienza, è una cosa che deve venire da loro. Però mi farebbe piacere, sì» (a Luca Dini) [Vty 19/2/2014].
• «Chi cazzo me lo ha fatto fare? Di comprarmi la cyclette. Di andare a Miami in agosto. Di fare dieci anni di Conservatorio che l’ho capito da subito che non avrei mai fatto la pianista. Di comprarmi un paio di scarpe lilla che tanto non so mai come abbinarle. Di mettere il fax nel computer che si inchioda due volte su tre. Di fare in casa un open space e non avere più porte. Di fare il contratto con La7. Di comprarmi due criceti che figliano a spron battuto. Di fidanzarmi con uno appassionato di serpenti» (dal sito).
• «Mi piace cucinare, ho seguito anche tre corsi. Ma il tempo è quello che è, poi per cucinare devi fare la spesa e non è semplice».
• Juventina (è amica di Del Piero).