31 maggio 2012
Tags : Nadia Desdemona Lioce
Biografia di Nadia Desdemona Lioce
• Foggia 29 settembre 1959. Terrorista. Capo delle Nuove Brigate Rosse (irriducibile). Condannata a tre ergastoli: per gli omicidi dei giuslavoristi Massimo D’Antona (Roma 20 maggio 1999) e Marco Biagi (Bologna 19 marzo 2002) e per aver ucciso, nel corso della sua cattura, il poliziotto Emanuele Petri (Terontola 2 marzo 2003, sull’interregionale 2304 partito da Roma Tiburtina per Firenze, nello scontro a fuoco con tre agenti della Polfer perse la vita anche il brigratista Mario Galesi).
• Spinta dal padre Guido, geometra del Consorzio della bonifica della Capitanata, frequentò il liceo classico “Vincenzo Lanza” di Foggia. Un’amica: «Fu il femminismo il suo, il nostro, battesimo con la politica. Ci crescevano i peli sulle gambe e Nadia insisteva che non uno andava strappato. Perché gli uomini, se ci volevano, dovevano accettarci così. Lei cominciò a frequentare il collettivo marxista-leninista di Foggia vecchia. E se non sbaglio fu uno dei suoi primi filarini a portarcela. Perché anche lì, non tutti i ragazzi erano uguali. Bisognava stare con un proletario».
• A Pisa per studiare Lettere e filosofia, un lavoro alla Usl come assistente sociale, entrò in contatto con Azione Rivoluzionaria ed andò a vivere con Luigi Fuccini, studente più giovane di lei conosciuto alla Casa dello studente che venne infine arrestato il 13 febbraio 1995. Affidato il gatto alla madre, entrò allora in clandestinità.
• Nel 2007 i magistrati dell’Aquila si convinsero che fosse la mandante delle intimidazioni a monsignor Angelo Bagnasco, presidente della Cei.
• S’è sempre dichiarata prigioniera politica, al processo ha letto proclami, contestato la legittimità della corte, mai risposto alle domande.