31 maggio 2012
Tags : Assunta Legnante
Biografia di Assunta Legnante
• Napoli 14 maggio 1978. Lanciatrice del peso. Nel 2007 campionessa europea indoor (argento nel 2002). Detentrice del record italiano indoor (19,20 m). Oro paralimpico a Londra 2012, suo anche il record del mondo della categoria (16,79 m a Lione nel 2013). Dalle paralimpiadi di Londra gareggia anche nel lancio del disco.
• 1.87 per 120 chili, un glaucoma all’occhio sinistro. Fino al 2008 poteva gareggiare nelle manifestazioni sotto l’egida della Fidal ma non in quelle gestite dal Coni (olimpiadi ecc.). Ottenuto infine il via libera, a Pechino è stata eliminata nelle qualifiche (17,76 m il suo miglior lancio).
• A un anno dalle olimpiadi in Cina, la svolta: «Era l’agosto del 2009, in auto verso il meeting di Padova. “All’improvviso non vedo più nulla dall’occhio destro. Per fortuna non guidavo io...”. Per due anni si accontenta di quel che passava il sinistro. “Poco”. Nel novembre scorso cambia ancora tutto. “Anche da quell’occhio è buio: caduta della retina”. Ultima operazione a marzo, senza miglioramenti. “Ho un carattere positivo, l’ho accettato: è andata così, c’è di peggio. E penso che perdere la vista sia più un problema mentale che fisico”» (Claudio Arrigoni) [Cds 19/8/2012]. «Inizialmente non riuscivo più a pensare allo sport, a considerarmi un’atleta (…) il difficile è stato trovare le motivazioni, rimettermi in forma”. (a Lorenzo Vendemiale) [Fat 6/9/2012].
• Da quando è atleta paralimpica gareggia indossando una maschera di Diabolik.
• Amante dello sport, a 13 anni si cimentò anche con la pallavolo: «Un problema se la palla stava dalla parte sbagliata o la vedevo all’ultimo»
• Le medaglie paralimpiche (ma ha vinto anche i mondiali a Lione 2013) le hanno fatto comodo anche dal punto di vista economico: «Sopravvivo con 471 euro al mese. Campiamo in due, io e il mio compagno Andrea, disoccupato però occupato con me: lui è i miei occhi (…) i guadagni dell’atletica non sono granché» (a Benny Casadei Lucchi) [Gio 25/7/2012].
• «È credente? “Pochissimo, perché in due anni Dio mi ha tolto tanto. Ho perso anche mia madre per un tumore. E quindi come faccio a credere? A volte, sì, a volte credi. Poi succedono cose come queste, allora t’interroghi”» (a Benny Casadei Lucchi, cit.).
• Vive ad Ascoli Piceno, ama il cinema e navigare su internet.