31 maggio 2012
Tags : Gabriele Lavia
Biografia di Gabriele Lavia
• Milano 11 ottobre 1942. Attore. Regista. Attivo al cinema, in teatro, in tv. Direttore del Teatro della Pergola di Firenze per il prossimo triennio, ex condirettore del Teatro Eliseo di Roma (1980-1987), ex direttore del Teatro Stabile di Torino (1997-2000). «Credo nell’arte escrementizia. Possiamo solo digerire il testo e riproporlo». Da ultimo visto negli spettacoli I pilastri della società di Henrik Ibsen (2013), Misura per misura e Molto rumore per nulla di Shakespeare (nel 2007), Memorie dal sottosuolo (2007) e Il sogno di un uomo ridicolo (2008), da Dostoevskij. Interprete e regista, in Misura per misura aveva al suo fianco il figlio Lorenzo, nel ruolo del Vicario Angelo, che era stato suo trent’anni prima con Squarzina. Anche la Figlia Lucia esordisce a teatro col padre in Il malato immaginario, dall’8 febbraio 2011 al Teatro Argentina di Roma. Al cinema gira Liolà da Pirandello, con Raoul Bova.
• «I miei genitori erano siciliani e mio padre lavorava al Banco di Sicilia. Da Milano ci spostammo a Catania e poi, quando avevo nove anni, fui trasferito a Torino dove vissi fino a diciannove anni».
• «Quando scelsi di fare l’attore a mio padre venne addirittura l’ulcera».
• Divenne famoso grazie agli sceneggiati: «Quando noi attori venivamo chiamati per gli sceneggiati di Majano, sbuffavamo: li consideravamo dei fumettoni popolari. Ma al cospetto delle fiction di oggi, quei lavori erano da Oscar».
• «Il cinema è il mio amante segreto. Secondo me è più bello del teatro. A teatro mi annoio quasi sempre, al cinema quasi mai, anche se vedo Pierino. Il cinema ha sempre avuto il coraggio di fare cose diverse. Si ricomincia dalla pagina bianca. Il teatro invece no, si sfoglia un libro dove tutto è già scritto» (ad Alain Elkann).
• Al cinema ha lavorato spesso con Dario Argento: Profondo rosso (1975), Inferno (1980), Non ho sonno (2001). Da ultimo in Baaria - La porta del vento di Giuseppe Tornatore (2008).
• «Non mi piaccio quasi mai».
• Ha avuto una lunga storia con Monica Guerritore (diciotto anni di convivenza).
• «Sì, ho sempre avuto donne un po’ “strane”. Infelici, attratte dal dolore, in lotta con non sapevano neanche loro cosa. Più pazze erano, più le ho amate. Il perché non lo so. Loro dicevano che il pazzo ero io e forse avevano ragione». «L’amore e i rapporti erotici non sono mai felici: l’amore scoppia, mica scivola, e lo scoppio provoca sempre una ferita» (a Anna Maria Speroni) [Iod 1/12/2011].
• Tre figli, Lorenzo (da Annarita Bartolomei), Maria e Lucia (dalla Guerritore). Monica Guerritore dice che Gabriele Lavia è molto possessivo con le loro figlie: «Mi telefona e mi chiede: “Hanno mangiato le bambine?”. Quando viene a pranzo da noi porta l’hamburger di vitello e il passatino di verdure per dar loro cose sane» (a Marina Cappa) [Vty 19/10/2011].
• «Ho mangiato la pastasciutta per la prima volta a trentacinque anni».
• «Ho smesso di fumare, ormai fumano solo le donne e i poveri».