31 maggio 2012
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Biografia di Linda Lanzillotta
• (Belinda) Cassano allo Ionio (Cosenza) 7 settembre 1948. Politico. Vice presidente del Senato. Eletta alla Camera nel 2006 e 2008 (Margherita, Pd). Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie locali nel Prodi II (2006-2008), dell’Innovazione e Funzione pubblica nel governo ombra di Walter Veltroni. Nel 2009 lascia il Pd per il nuovo partito di Francesco Rutelli, Alleanza per l’Italia. In seguito aderisce al progetto politico di Mario Monti: nel 2013, candidata per Scelta civica in Umbria viene eletta al Senato della Repubblica.
• Sposata dal 1996 con Franco Bassanini. «Noi donne abbiamo una marcia in più. Non a caso, le donne sono state spesso chiamate a guidare governi in crisi: Michelle Bachelet in Cile, Angela Merkel in Germania, Ellen Johnson Sirleaf in Liberia».
• Lo zio Giuseppe Carbone fu presidente della Corte dei conti. Studi al liceo Tasso di Roma, poi laurea in Lettere. «A quel punto era pronta per il tran tran dell’insegnante. Ma lo zio Giuseppe la salvò, timonandola sulla strada maestra del Palazzo. Carbone è il prototipo del grand commis. Fu funzionario della Camera, del Quirinale, consigliere di Stato, capo della Corte dei Conti. Era vicino al socialista Antonio Giolitti, un transfuga del Pci dopo i fatti d’Ungheria, che all’epoca a cui ci riferiamo, 1971, sedeva sulla poltrona di ministro del Bilancio. Così, lo zio piazzò la nipote dall’amico» (Giancarlo Perna).
• «Nel 74, il primo incontro cruciale, con il capo dell’ufficio legislativo di Giolitti: Giuliano Amato. Alla Camera, dove entra per concorso — “sono arrivata prima” —, il secondo incontro: Franco Bassanini. Amore, e non solo: “Avevamo interessi istituzionali in comune”. Terzo incontro: Francesco Rutelli, che nel 93 la chiama al Comune di Roma, come assessore all’economia e al bilancio. “Roma fu un laboratorio di riformismo e modernizzazione. Risanamento, outsourcing, varo dei Boc, Buoni ordinari comunali, privatizzazioni”» (Aldo Cazzullo).
• Nel dicembre 2013, in sede di approvazione del decreto destinato a ripianare gli ingenti debiti del Comune di Roma (cosiddetto decreto “Salva Roma”), ha tentato invano di inserire un emendamento che avrebbe imposto al Campidoglio di cedere le partecipate per abbattere il debito, e licenziare il personale in eccesso.
• Dal 2003 guida il think tank Glocus.
• Una figlia, Camilla (1980).